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Calciomercato Milan, Editoriale: il “curioso caso” Zlatan Ibrahimovic: che strano rapporto con la maglia numero 10!

CALCIOMERCATO MILAN EDITORIALE CURIOSO CASO ZLATAN IBRAHIMOVIC MAGLIA NUMERO 10 – Pura e semplice casualità, o interessante dato da sottolineare? Vogliamo lasciare con un interrogativo i nostri lettori, pur prima di aver raccontato gli eventi. Partiamo dal protagonista della nostra vicenda: calciatore, 30 enne, svedese ma con chiare origini est europee, vincente nel calcio e nella vita, Zlatan Ibrahimovic, giocatore discusso, chiacchierato forse fin troppo. Sfortunato? Giusto un po’… Proprio su di lui si incentra una breve analisi, dedicata a quella che è una strana vicenda legata ai suoi “numeri”. Non i numeri celebri di Ibra, cioè quelli legati ai dati statistici che vogliamo per un attimo srotolare e ricordare a coloro i quali, troppo spesso hanno criticato uno degli attaccanti più incisivi della storia recente del calcio italiano: 576 le presenze in partite ufficiali tra clubs e nazionale e la bellezza di 267 reti siglate; 16 titoli nazionali ed internazionali vinti (18 se aggiungiamo gli scudetti vinti con la Juventus, ma tolti dopo lo scandalo calciopoli); 8 titoli nazionali vinti consecutivamente tra Olanda, Italia e Spagna. Parliamo di altri numeri, quelli delle maglie indossate da Ibra. Nel corso della sua carriera, Zlatan, ha sempre dimostrato di non dare (forse) troppa importanza al numero sulle spalle: 9 all’Ajax, alla Juventus ed al Barça, 8 all’Inter, 11 al Milan. Il 10? Solo in nazionale. Ma è proprio su quel numero 10 che bisogna ragionare e cercare di capire come mai un giocatore di classe e talento come Ibra che, seppur riveste il ruolo di attaccante numero 9 e può sfoderare giocate da numero 10 vecchio stampo, non sia mai riuscito ad avere sulle possenti spalle il numero più ambito. Eppure, pensandoci bene, e scandagliando un po’ tra i meandri della storia calcistica recente, sembrerebbe che Ibra a quel numero 10 ci abbia sempre pensato . A confermarlo una recente dichirarazione di Adriano Galliani che svelò un aneddoto legato all’arrivo di Ibra in rossonero dopo la fugace esperienza spagnola: “Quando andai a prendere Zlatan dal Barça mi chiese subito la maglia numero 10. A lui promisi che, in caso di partenza di Seedorf, sarebbe stata sua”. Per varie vicissitudini però, Ibra, ha potuto “vestire” il numero dei fenomeni, quel numero che solo a guardarlo fa innamorare del calcio, soltanto in nazionale con la sua Svezia: all’Ajax infatti la 10 era di Rafa Van Der Vaart, alla Juventus, neanche a dirlo, di Alex Piero, all’Inter il “proprietario” era Adriano, al Barça Leo Messi ed al Milan Clarence Seedorf.

Le occasioni però di prendere la tanto anelata 10 non sono mancate ad Ibra, ma per uno strano scherzo del destino, nel momento in cui il giocatore era pronto ad ereditare quella gloriosa divisa, arrivava una nuova squadra, arrivavano nuovi stimoli e come in un lungo ballo con ritmo costante, si ricominciava con la cessione, unico dato ed esperienza comune a tutte le avventure calcistiche di Zlatan. Così accadde ad esempio nell’estate 2009, quella del “mal di pancia nerazzurro”: alla presentazione delle nuove divise a New York, quelle che poi porteranno l’Inter ad una stagione trionfale sul tetto d’Europa, Zlatan esce allo scoperto con la maglia numero 10, ereditata da Adriano. Il “nuovo” numero 10 nerazzurro avrà il tempo di giocare soltanto un amichevole con quella maglia, prima di trasferirsi a Barcellona alla corte dell’ “amico” Pep Guardiola. Sono passati 3 anni da quel giorno ed adesso la storia sembra ripetersi: Seedorf è andato via dal Milan e la maglia numero 10 è rimasta libera e pronta per Ibrahimovic, come era stato previsto da Adriano Galliani solo due anni addietro ed annunciato durante la crociera rossonera di inizio giugno. Anche questa volta però, Ibra, non sembra destinato ad indossarla in competizioni ufficiali. Forse un piccolo rimpianto per lo svedese? Dovesse essere così, questo rimpianto, potrebbe dimenticarlo anche grazie al faraonico stipendio offerto dallo sceicco Al Thani, proprietario del PSG. E magari, all’arrivo a Parigi, Zlatan non dovrà più aspettare: la 10, al momento occupata da Nenè, potrebbe attenderlo sotto la Tour Eiffel…

Mauro Piro – www.calciomercatonews.com

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