EURO 2012 ITALIA SPAGNA – Ancora una volta l’Italia è costretta e dipendere dagli altri. Come nel 2004 quando Danimarca e Svezia ci fecero fuori dagli Europei combinando un bel biscotto nordico, anche quest’anno il futuro dell’Italia agli Europei 2012 dipenderà molto dalla sportività della Spagna. Gli iberici, però, si tranquilizzano: «Giocheremo per vincere». Del Bosque, Ramos, Piqué, Iniesta, Silva, Javi Martinez mandano un messaggio univoco: «No al biscotto». E non sembrano parole di circostanza, per numeri e contenuti. Gli spagnoli ci rispettano ma non ci amano. Gli spagnoli ci temevano, ci invidiavano, mostravano un complesso d’inferiorità, un blocco psicologico. Almeno fino a qualche anno fa. Perchè adesso siamo noi ad inseguirli. A buona parte dei tifosi iberici farebbe piacere vederci eliminati ma dai sondaggi emerge un no netto al biscotto: 68% a 32% su As, 60 a 40 su Marca. A farci stare tranquilli sono anche le parole di Del Bosque: “Siamo sportivi, e cercheremo la vittoria. Non ho fatto calcoli, non sto lì a pensare se ci serve lo 0-0 o il 2-2, e quali sono le conseguenze di questi risultati. Noi vogliamo vincere, questa è la nostra mentalità» ha detto ieri il tecnico spagnolo. L’idea del biscotto è antitetica alla mentalità del ct spagnolo. Giovedì a Danzica in zona mista il coro è stato unanime. «Non c’è nemmeno bisogno di dirlo, lunedì giocheremo per vincere – ha detto Piqué –. Le combinazioni non c’interessano, un pareggio per noi è sufficiente ma cercheremo la vittoria perché certi calcoli non rientrano nella nostra filosofia, nel nostro modo d’intendere il calcio, siamo cresciuti ragionando in maniera diversa». Il suo vicino di campo, Sergio Ramos, è allineato: «Semplice: vogliamo vincere per fare il maggior numero di punti possibile. Riuscirci poi è un’altra cosa, perché anche la Croazia ha voglia di passare ma noi abbiamo le idee chiare». E Iniesta: «Quando speculi sul risultato finisce male per cui niente calcoli, puntiamo alla vittoria, come sempre. Abbiamo giocatori e talento a sufficienza per farlo, e vogliamo essere sicuri del primo posto». Javi Martinez usa parole simili a quelle di Piqué: «L’opportunismo, la partita giocata pensando al risultato, la speculazione, non legano con la nostra cultura, col nostro modo d’intendere il calcio. Non c’entrano nulla. Lunedì giocheremo per vincere cercando di segnare il maggior numero possibile di gol. Non ci preoccuperemo di altro che non sia la vittoria». L’ultima parola a Silva: «Battere la Croazia sarà complicato ma è il nostro obiettivo». Insomma sembra che l’Italia non abbia nulla da temere: la Spagna farà il suo dovere. Ma prima di pensare agli altri sarà necessario battere Giovanni Trapattoni. E scommettiamo che non sarà per niente una passeggiata.
Stella Dibenedetto – www.calciomercatonews.com
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