CALCIOSOCOMMSSE CANTAMESSA CALENDARI SERIE A – I processi penali per lo scandalo Calcio Scommesse sono davvero molteplici e anche quelli sportivi, di conseguenza lo saranno. Fino ad ora è ha preso il via il filone sportivo per quanto riguarda quello in corso a Cremoma ma ne mancano ancora altri. Si rischia lo slittamento del prossimo campionato e lo spiega a Sportal il legale del Milan Leandro Cantamessa: “Il primo problema che può sorgere riguarda il calendario. Solitamente questo viene steso a fine luglio/inizio agosto. Già in passato sono stati stilati calendari con delle ‘X’ ma, in quelle occasioni, c’era una sola “X”. Un problema potrebbe sorgere se si dovessero fare i conti con “X”, “Y”, “Z” e così via. Penso che una situazione così potrebbe rendere molto difficile fare un calendario. Analizziamo i tempi. Noi avremo il 31 di maggio l’inizio del processo sportivo di primo grado per il cosiddetto Cremona 2; l’altro giorno è scoppiato il Cremona 3; mancano ancora Bari 1, forse seguito da un Bari 2, e tutto Napoli. Tante situazioni che, anche ipotizzando tempistiche ottimistiche, necessiterebbero di tempi necessariamente non brevissimi per arrivare ai verdetti finali. Lo slittamento del calendario è dunque un’eventualità, anche se oggi è prematuro dire quanto probabile. Non so se saranno sanzioni esemplari, come accaduto durante Calciopoli o meno severe, come avvenuto sia recentemente sia prima di Calciopoli per casi di responsabilità oggettiva: difficile dirlo oggi. Se invece ci fossero responsabilità dirette lo scenario cambierebbe. In Italia credo non cambierà sostanzialmente gran che. Il tifo è tifo e prescinde da vicende come queste. Se così non fosse, dopo quello che è successo nel 2006 non ci sarebbe un tifoso juventino in circolazione ed invece i tifosi bianconeri sono rimasti fedeli alla loro squadra. E questo vale anche per altre squadre, da sempre. A livello di immagine all’estero l’impatto sarà molto negativo. Non dimentichiamo che dopo Calciopoli, ad esempio, l’Uefa introdusse una norma, che prima non esisteva, secondo cui un soggetto sottoposto a un procedimento per frode sportiva perdeva il diritto, pur raggiunto sul campo, di disputare le Coppe. Quindi diciamo che l’estero, in queste circostanze, non ha mezze misure.”.
Matteo Raimondi – www.calciomercatonews.com