MUNTARI – E’ un Muntari shock quello intervistato questa mattina da Il Corriere della Sera. Il centrocampista del Milan parla stizzito della sua esperienza all’Inter ed in particolare di Branca. Ecco le sue dichiarazioni principali-
Quanto sono stati difficili gli ultimi mesi ad Appiano Gentile? Si sentiva depresso?
Io non mi deprimo mai. Facevano tutto loro, ma io davo il massimo. Non ci si comporta così tra esseri umani e loro ne hanno fatte di tutti i colori.
Ma loro chi?
Mi riferisco a Marco Branca. Scriva correttemente il nome, mi raccomando.
Cosa ha fatto Branca?
Io sono uno che rispetta sia il bambino e sia l’anziano, ma Branca quando entrava nello spogliatoio voleva che mi ‘inchinassi’, quasi come se fosse il mio Dio. Io gli ho detto: “Amico, siamo tutti e due dipendenti di Moratti. A me lo stipendio lo paga lui”. Nessuno in squadra lo sopportava.
E come mai si comportava cosi? Si è mai chiesto perché?
Non lo so. Io sono più uomo di lui, sono una persona pulita. Lui è un falso.
Sa perché ha cacciato Lele Oriali?
No. Oriali è una persona per bene. Lui ha capito che se fosse rimasto avrebbe fatto il bene per la società.
Ma è assurdo che il rapporto tra lei e Branca sia stato così burrascoso, senza che mai sia successo nulla.
Diceva che io ero una brutta persona che faceva casino. Dopo tre anni non ce la facevo più, quindi ho detto a quello che sta sempre affianco a lui.
Come si chiama?
Ausilio. Ecco, gli ho detto di riferire a Branca che la mia pazienza era giunta al capolinea e che non doveva permettersi più di sparlare.
Che differenza hai trovato con i dirigenti del Milan?
Le persone vere si notano subito. Branca non mi è piaciuto dalla prima volta, loro (quelli rossoneri) sono gente per bene. Con loro sono me stesso, rido e scherzo. Non indossano abiti eleganti alla James Bond per venire in allenamento, come invece fa qualcuno.
La redazione di Calciomercatonews.com