MOROSINI PALAIA – Giuseppe Palaia medico sportivo del Lecce da ben 35 stagioni, come riporta La Gazzetta dello Sport, accende i riflettori non solo sull’efficienza dei controlli attuali, ma soprattutto sui limiti strutturali che mettono a rischio, ogni giorno, tante vite nel calcio dilettantistico e giovanile: “Propongo una domanda: in quante strutture, nelle quali si disputano migliaia di partite di calcio dilettantistico o giovanile, esiste un defibrillatore o addirittura un medico, che nel caso assista entrambe le squadre? Per comprare un buon defibrillatore semiautomatico bastano circa 1.500 euro. Perché non se ne impone l’acquisto alle singole società, all’atto dell’affiliazione? Ovviamente, poi si rende necessario che un tesserato frequenti il corso per imparare a usare il defibrillatore. Solo così, possiamo prevenire tanti rischi per questi atleti più vulnerabili”. E alla domanda se sia vero che per sottoporsi alla visita per l’idoneità agonistica, un tesserato di settore giovanile attende anche due mesi, Palaia conferma: “Assolutamente sì. E così si mette a rischio la vita anche nel corso di semplici allenamenti. Per di più, in queste visite non è previsto l’ecocardiogramma, fondamentale per rilevare particolari patologie cardiache. Se in Puglia, nei centri Asl e Coni, si registrano tempi tanto lunghi, per accelerare le pratiche si potrebbero autorizzare anche le strutture private per svolgere i test. Purtroppo, però, nei miei 35 anni di attività da medico sportivo, ho notato che si torna a parlare di tali problemi solo quando si registra la morte di un atleta professionista”.
Giacomo Novara – www.calciomercatonews.com