JUVENTUS LICEO VINOVO – I calciatori nella maggior parte dei casi arrivano al professionismo senza aver completato il loro percorso formativo scolastico. In Italia le società calcistiche non se ne preoccupano particolarmente. Quella bianconera invece l’ha fatto, decidendo di aprire all’interno dello Juventus Center di Vinovo un “Liceo scientifico delle Scienze Applicate”. Il che consente di dire che la Juventus, e lo si era già apprezzato con la costruzione dello stadio di proprietà, ormai si muove con anni luce di vantaggio sul paludato mondo del calcio italiano.
Il dottor Andrea Gavosto , direttore della Fondazione Giovanni Agnelli: «Siamo felici di poter contribuire a questa iniziativa utile a colmare il gap che separa l’Italia da molti altri Paesi europei. Cioè assicurare un’istruzione di qualità giovani che vogliano intraprendere una carriera nel mondo dello sport professionale». Peraltro anche nel resto dell’Europa non è che siamo molti i club attrezzati: Ajax e Barcellona, ma per trovare qualcosa di simile su scala più ampia bisogna pensare ai college americani.
L’amministratore delegato Giusppe Marotta ha spiegato il progetto: «Noi abbiamo il compito di gestire ed educare circa 300 ragazzi che le famiglie ci hanno affidato, chiedendoci di formarli. La maggioranza di questi ragazzi ha grandi difficoltà a conciliare l’attività sportiva con quella didattica. Questo è ancor più vero per i nazionali di categoria, che spesso devono rinunciare alla frequenza scolastica. Così, sulla scorta delle migliori esperienze nel resto del mondo, abbiamo voluto creare una scuola, e sottolineo con orgoglio che si tratta della prima in Italia, all’interno dello Juventus Center. Inizieremo a settembre con le prime, le seconde e le terze. Mentre chi è già al quarto e quinto anno continuerà gli studi nell’istituto che già frequenta».
La gestione didattica è stata affidata all’Istituto Internazionale Edoardo Agnelli . il cui direttore, don Alberto Zanini ha disegnato con coinvolgente entusiasmo le caratteristiche: «I ragazzi che dedicano molto tempo agli allenamenti sportivi non chiedono alla scuola altre ore di educazione fisica. Vogliono una scuola che eserciti la mente a pensare, prima ancora che a sapere. Mi attira la sfida di un campo in cui provare innovazioni didattiche. Forse potremmo scoprire che gli atleti arrivano a sentirsi protagonisti non solo di una partita di calcio». Il che non significa avere garantite delle corsie preferenziali. Sempre don Zanini sottolinea: «L’Istituto Agnelli non è una scuola statale e nemmeno privata. E’ una scuola paritaria. Soprattutto non è un diplomificio, da noi si promuove e si boccia. Nei giorni scorsi proprio qui a Vinovo ho incontrato Arrigo Sacchi , il quale mi ha raccontato che al Barcellona sono molti a laurearsi».
Il presidente dell’Aic Damiano Tommasi ha fatto sapere: «Sono molto curioso di andare a vedere. Ho già parlato con la Juve, spero di conoscere meglio questo Liceo. Ma è chiaro che il nostro apprezzamento è fortissimo, soprattutto perchè riguarda l’età più delicata, quella delle prime possibili bocciature sportive. Essere ancorati alla scuola è fondamentale in questo periodo per un giovane calciatore. Brava Juve, davvero un bell’esempio».
A coordinare il Progetto Scuola Juventus sarà Marta Serrano Valenzuela , spagnola con laurea in Lingua e Letteratura inglese e diploma presso l’Alliance Française di Parigi, quasi a sottolineare la vocazione internazionale di chi deve abbracciare studenti di molte nazionalità. Don Zanini alza l’asticella: «L’obiettivo? Vogliamo che gli allievi della Scuola Juventus tra due anni sostengano la Maturità in inglese».
Matteo Bellan – www.calciomercatonews.com
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