CALCIOSCOMMESSE LAZIO MAURI BROCCHI – sulla Lazio è nuova bufera. L’imbeccata arriva direttamente da fonti investigative della Procura di Cremona: alla luce dell’ultimo interrogatorio di Carlo Gervasoni (avvenuto il 12 marzo), e dell’interrogatorio dell’ungherese Gabor Horvat , si sarebbe aggravata la posizione di alcuni tesserati della Lazio. Per il momento il verbale dell’interrogatorio di Gervasoni resta “secretato”, ma sappiamo già che il pentito ex Piacenza e AlbinoLeffe, ha riferito di altre venti partiteDopo gli interrogatori di Gervasoni e Horvat si aggrava la posizione di Mauri e Brocchi.
Ieri sentiti due membri del “clan degli zingari” circa, alcune di serie A, compresi nuovi nomi tra dirigenti e giocatori (anche importanti). Stando a Gervasoni, Gegic gli avrebbe riferito che Lazio-Genoa fu un risultato «concordato», così come Lecce-Lazio, che sarebbe stata indicata anche da Horvat. Per la presunta manipolazione delle due gare, Gervasoni aveva fatto il nome di Stefano Mauri , iscritto sul registro degli indagati e ora finito nel mirino del pm federale Stefano Palazzi , assieme al suo compagno di squadra, Cristian Brocchi (che non risulta indagato): entrambi saranno sentiti il 13 aprile, mentre il giorno prima toccherà a Milanetto e Dainelli , all’epoca nel Genoa.
Fatti investigativi che mandano in secondo piano gli interrogatori di garanzia che ieri hanno messo di fronte al Gip Guido Salvini , i due croati Vinko Saka e Alija Ribic . Accusati di far parte del gruppo degli “zingari”, alle dirette dipendenze del “capo dei capi”, il singaporiano Tan Seet Eng . Sia Carobbio che Gervasoni hanno confermato al pm di averli incontrati: «Siamo qui – ha detto all’ingresso uno dei loro legali, Kresimir Kresnik – per dire la verità, perché Carobbio e Gervasoni hanno detto solo sciocchezze». Secondo i due croati, erano i due giocatori a dare informazioni sui risultati delle partite e, in cambio, ricevevano del denaro (si parla di 50-60.000 euro a partita).
Al contempo, era Almir Gegic a parlare direttamente con i giocatori da corrompere, mentre Ribic e Saka si limitavano ad assicurarsi che tutto andasse bene. Così emerge per esempio da una telefonata tra Ribic e Gegic, con i due che commentano in diretta la (mancata) combine di Grosseto-Reggina del 23 maggio 2010. Ripercorrendo gli episodi contestati, i due hanno raccontato che ai calciatori andavano mediamente intorno ai 30 mila euro, ma anche di aver perso qualche decina di migliaia di euro dalle scommesse: «Non facciamo parte di alcuna organizzazione internazionale scommettevamo in tre-quattro amici e trovavamo i soldi da dare ai giocatori e quando vincevamo chi aveva anticipato i soldi li prendeva indietro». Entro aprile potrebbero costituirsi anche altri due slavi sui quali pendono le stesse accuse. Si tratta di Admir Suljic e Dino Lalic , sloveni e tuttora latitanti.
Matteo Bellan – www.calciomercatonews.com