CALCIOMERCATO ROMA ETO’O BRONZETTI – Riguardando indietro, viene facile pensare a cosa poteva accadere e che invece non è successo. Poniamo il caso ad esempio che in quella domenica di Luglio, come raccontato da Ernesto Bronzetti al Corriere dello Sport, Samuel Eto’o avesse firmato per la Roma e non per i nerazzurri. Cosa poteva accadere? Leggiamo le parole dell’esperto di mercato: “Ci fu la possibilità per Eto’o di vestire la maglia della Roma? So tutto. Ho propiziato io quell’incontro. Ormai è passato un po’ di tempo… Erano una domenica, il 5 luglio 2009. Eto’o era in rottura con Guardiola, non poteva più restare al Barcellona. Lo avrebbero dato via anche in prestito. E lui, attraverso il suo procuratore, mi disse che voleva venire alla Roma. Organizzammo questo incontro nella residenza estiva di Daniele Pradè, allora direttore sportivo della Roma. Una villa a San Nicola che si affaccia sul mare. Andai all’aeroporto di Fiumicino a prendere Eto’o e l’agente, Josè Maria Mesalles e insieme raggiungemmo San Nicola in poco più di mezz’ora. Pradè ci accolse con tutta la famiglia, la moglie, i suoceri. Prepararono un grande pranzo in giardino a base di pesce e bevemmo champagne. Ricordo un particolare: mangiammo anche spaghetti. Mesalles ne va matto. Parlammo per almeno tre ore del trasferimento. Il problema era l’ingaggio. Al Barcellona guadagnava nove milioni, per venire avrebbe rinunciato a qualcosa, sarebbe sceso a sette e mezzo, premi compresi. I dirigenti della Roma vacillarono, si presero due giorni di tempo e poi ci dissero che non ce la facevano. Quell’ingaggio avrebbe rotto gli equilibri interni alla squadra, era di molto superiore a quello di Totti. Eppure il capitano era entusiasta. Mi disse personalmente di far venire a tutti i costi l’attaccante. Non so se fu sincero…”. Si sa però: con i se e con i ma, non si fa la storia…
Mauro Piro – www.calciomercatonews.com