Napoli-Roma, voti e pagelle de Il Corriere dello Sport

SERIE A NAPOLI ROMA VOTI PAGELLE – Nel posticipo della 16esima giornate di Serie A, la Roma di Luis Enrique ha sbancato il San Paolo di Napoli grazie alla prestazione più bella offerta dalla squadra giallorossa dall’inizio della stagione. Totti e compagni sbloccano il match al 3′ minuto del primo tempo grazie ad un’incursione di Lamela sulla quale, complice una deviazione di Aronica, De Sanctis si fa sorprendere. Nella ripresa, sono gli uomini di Mazzarri a fare la partita ma la Roma trova il gol del raddoppio con Osvaldo che insacca un cross perfetto del solito Totti. Hamsik, a 10 minuto dal fischio finale, regala l’illusione della rimonta ma al 90′ i giallorossi chiudono definitivamente i conti con Simplicio. Ecco voti e pagelle de Il Corriere dello Sport:

NAPOLI

6 Zuniga – In avvio è Rosi a procurargli dei problemi, poi cresce alla distanza lasciandosi apprezzare per alcune incursioni offensive. Passa infine da sinistra a destra senza perdere il passo.
6 Lavezzi – Sembra abbastanza ispirato, verticalizza in continuazione, cerca l’uno-due con i compagni e centra anche un palo quando decide di fare da solo. Ma poi vanifica tutto quando si tratta di piazzare il colpo del ko. Esce per infortunio.
5,5 Aronica – Ingaggia un acceso duello

con Osvaldo accusando però qualche amnesia di troppo.
5,5 Maggio – A volte gli riesce anche di superare Taddei sulla corsa, specie nel primo tempo, ma i cross al centro peccano di precisione. Impegna Stekelenburg con un tiro a volo. Meno incisivo del solito.
5,5 Inler – Deve preoccuparsi delle iniziative di Totti ed il suo apporto in regia viene a mancare di molto. Prestazione piuttosto opaca anche se non manca la generosità.
5,5 Hamsik – Divora un gol già fatto, sbagliando clamorosamente a porta vuota e vanificando così il pari. Impreciso negli appoggi, tardivo negli inserimenti ma poi spinto dalla rabbia accorcia le distanze.
5,5 Pandev – Subentra con tanta smania ma si rende protagonista di qualche spunto sulla trequarti e nulla più.
5 Cannavaro – Accusa qualche esitazione nelle chiusure ma cerca di tenere in piedi il reparto con la solita tenacia. In alcuni frangenti si smarrisce anche lui, specie nel finale.
5 Mascara – Entra al posto di Gargano per l’assalto finale. Non incide.
5 Cavani – Sembra avulso dalla manovra d’attacco. Poco servito ma anche meno brillante del solito. Arriva raramente alla conclusione. Ci prova nella ripresa quando ormai è troppo tardi. Trova anche il gol ma in fuorigioco.
5 Mazzarri (all.) – La squadra appare frastornata ed incerta nella fase difensiva, laddove mai aveva concesso tanto all’avversario. Almeno un paio di pedine chiave appaiono sottotono. I cambi producono una reazione più nervosa che ragionata. Nel finale si sfilaccia come mai era successo.
5 Gargano – Tarda ad entrare in partita, troppo preoccupato dagli inserimenti di Simplicio, si fa vedere poco sia in fase passiva che attiva.
4,5 De Sanctis – Non è da lui lasciarsi sorprendere in quel modo in occasione del vantaggio della Roma, seppure ingannato da una deviazione di Aronica e dal pallone viscido. Cede altre due volte.                                                                       4,5 Campagnaro – Stenta a prendere le misure su Lamela. Incerto quando l’avversario centra il primo vantaggio. Si lascia beffare anche da Osvaldo nell’azione del raddoppio.

ROMA

8 Lamela – Uno, due, tre giochi sfrontati, con altrettanti avversari in panne: nasce da qui, da un’idea un po’ folle e un po’ esaltante, il fortunato cross del gol. E’ l’inizio di una serata da padrone nello stadio di Maradona. Si fa apprezzare anche per il lavoro difensivo e per un sinistro che colpisce il palo.
7,5 Osvaldo – Per la disponibilità alla fatica, che gratifica poco un attaccante, meriterebbe di segnare sempre. Invece non è così: sbaglia due gol che si era costruito quasi da solo.

Però al terzo (o quarto?) tentativo va un buca, portando a sei il suo totale stagionale. E festeggia zittendo il San Paolo come faceva il suo guru Batistuta.
7 De Rossi – Né centrocampista, né difensore: è tutto.
7 Simplicio – Lavora sodo e chiude i conti, da bravo ragioniere. Nel rapporto quantità-qualità è così prezioso da rendere inspiegabile la sua sparizione: dopo il primo ottobre, giorno della sua unica partita da titolare (con gol), aveva accumulato solo 51 minuti di calcio.
7 Stekelenburg – Non si distrae sulle decine di cross che gli piovono addosso. Stavolta trasmette sicurezza alla squadra, respingendo quanto gli consentono le capacità umane. Su Hamsik gli sarebbe servito lo scudo spaziale.
7 Juan – Una performance vecchia maniera: concede poco a chi si addentra nel suo cono d’azione.
7 Luis Enrique (all.) – La sua Roma più bella, quella che aggancia il Napoli in classifica, nasce da un 4-3-3 elastico e aggressivo, in cui tutti collaborano in fase di non possesso. In questo caso la manovra è fluida e le distanze dai reparti giuste. Poi, chiaro, nella vittoria c’è anche una componente aleatoria: gli episodi gli girano a favore.
6,5 Heinze – Spicciolo e razionale, anche se non molto elegante: è quello che serve alla Roma ancora in cerca di praticità. L’unica indecisione avvia l’azione del gol del Napoli.
6,5 Taddei – Alterna momenti di efficienza ad altri di difficoltà. Ma non soccombe mai.
6,5 Totti – Da centravanti arretrato, più che da trequartista, si conquista libertà per costruire. Aggiunge lucidità al possesso palla e all’improvviso irradia di genio la partita, offrendo a Osvaldo l’assist del 2-0. Nel finale cala il suo tasso di precisione.
6 Greco – Applica con diligenza il compito di tessitore. Resiste agli strappi dei centrocampisti del Napoli.                             6 Rosi – Si riprende il posto sulla fascia destra e sfida a duello Zuniga, senza paura. A volte perde ma se la cava con furbizia.

L’arbitro

5,5 Celi – Non molto convincente. Fischia un fallo dubbio in area romanista, togliendo il gol del pareggio al Napoli (sullo 0-1). Ben assistito invece sul possibile 2-2: Cavani era in fuorigioco.

Stella Dibenedetto – www.calciomercatonews.com

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