SPECIALE CHAMPIONS NAPOLI CHELSEA – Quando è spuntato il Chelsea dall’urna, a Napoli non sapevano se ridere o piangere. Del resto nessuno, ora come ora, sa esattamente qual è la forza del Chelsea. Invischiata in una classifica così così (rispetto agli standard degli ultimi anni) e una qualificazione ottenuta solamente in extremis, la macchina di Villas Boas è ancora ben lungi dall’essere oliata alla perfezione. L’allenatore portoghese, pagato (sì proprio così, pagato) al Porto una cifra come 20 milioni di euro, ha compiuto una vera rivoluzione. Ha voluto solo giovani promettenti (sono arrivati Lukaku e Romeu) oltre al rodato Meireles e alla stellina spagnola Mata, sulla via del fuoriclasse. Invece i vari Anelka (andrà in Cina), Lampard e Drogba, insomma i fautori dei successi ‘Blues’ stanno per partire, fuori da un progetto giovane pensato e ideato da Boas. Il mister sa bene che il Napoli non è roba da prendere alla leggera, Mazzarri sa che il Chelsea non è lo quadrone dei Deco, dei Ballack, del Terry difensore più forte al mondo, del Lampard devstante di due tre anni fa, oltre ovviamente a Drogba, un tempo cecchino infallibile, ora tigre che deve ritrovarsi superata l’età limite dettata da Villas. Unico punto veramente positivo è Sturridge, tornato dal prestito Bolton e fino ad ora capocannoniere del club in Premier League: Cannavaro e compagni dovranno temere sopratutto la sua abilità sotto porta e le sue movenze. La società campana ha dalla sua un catino infernale che gli uomini hanno chiamato ‘San Paolo’, una reggia in cui Lavezzi e compagni assimiliano l’energia della città, dei 60.000 pronti a spingere la squadra oltre l’ostacolo e l’impresa, anche se prima di parlare di impresa bispgnerà capire se sarà il Napoli a doverla compiere o il Chelsea, vista la situazione paradossalmente indecisa e un limbo fra la grande squadra e il picoclo club in cerca di rilancio.
Francesco Schirru – www.calciomercatonews.com