MILAN NOCERINO INTERVISTA- “Una vita da mediano, da chi segna sempre poco, che il pallone devi darlo a chi finalizza il gioco”-cantava Ligabue in un suo famoso successo. Mediano a chi? Sembra voler rispondere Antonio, napoletano doc, a lui piace inserirsi e segnare, proprio come prevede il gioco di Allegri. Una metamorfosi sorprendente quella di Antonio Nocerino, svenduto dal Palermo nelle battute conclusive dell’ultima sessione di mercato e giunto a Milano in extremis. “Non sono l’ultima ruota del carro”- assicura il giocatore in un’intervista al Corriere dello Sport. Dopo un avvio irto di difficoltà, ha spazzato tutti i mugugni legati al suo arrivo: si è rivelato fondamentale l’accorgimento tattico di mister Allegri, che contro il Palermo l’ha spostato sul centro sinistra con risultati sorprendenti. E proprio contro la sua ex squadra è arrivato il primo gol in maglia rossonera, anche se lui non ha voluto festeggiare per rispetto:” Penso che debba sempre prevalere l’uomo sul calciatore quando sei legato a certe situazioni che nulla e nessuno potranno mai cancellare”. Neanche se il Palermo l’ha scaricato come l’ultimo dei dirimpettai, un addio che ha lasciato l’amaro in bocca:”Perché sono andato via? Bisogna chiederlo al presidente. Io mi aspettavo il rinnovo, ero pronto, dovete chiedere a lui. Mi è dispiaciuto molto andare via così. Sembra che sia dipeso da me, che sia stata colpa mia. Magari per soldi o perché non mi trovavo bene. No, non è vero”. Ora è tempo di pensare al presente e al Milan sembra andare tutto a meraviglia:”Come va a Milano? Incredibilmente bene, sono qui da due mesi, mi sembra di esserci da 3-4 anni”. Qualche difficoltà iniziale, poi il fatidico spostamento nella sua posizione preferita, accorgimento importante per un destro. Lui però con il Parma ha segnato due gol con il sinistro, e il secondo di una bellezza stordente. Ora è il capocannoniere del Milan con quattro reti,davanti a campioni come Ibrahimovic, Cassano e Robinho: un dato sorprendente visto che al Palermo di gol ne aveva segnati sei…in tre anni, con la Juve il nulla e solo in Serie B con il Piacenza (stagione 2006-07) aveva trovato la porta con continuità. “Nocerino capocannoniere? Incredibile, ma vero. Non me lo sarei mai immaginato”-afferma con lo stesso entusiasmo che mostra in campo, quasi fanciullesco. Nocerino in campo picchia, ma è sempre corretto e trasparente, per lui il calcio è un gioco più che un lavoro. E un atto di fede, come dimostra facendosi il segno della croce in ogni partita. Il suo numero 22 non è per rendere omaggio a Kaka, ma a una figura a cui è molto legato:” Ho preso il “22″ perché è un numero in meno del “23″… Il “23″ è un numero che mi lega molto a Padre Pio al quale sono da sempre devoto”.
Antonio Nocerino è fatto cosi’, semplice e rustico come appare. Ma se gli capita la palla sul sinistro la può anche infilare nel sette e ricordare ai tifosi il suo nome impresso dietro la maglietta dei Campioni d’Italia.
Davide Capogrossi – www.calciomercatonews.com
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