SERIE A,CAVANI – Neanche Edison Cavani è riesciuto a sfuggire al “male” di Napoli, e così il furto subito nella propria abitazione rappresenta l’unica nota negativa di questi due anni fantastici vissuti alle pendici del Vesuvio, e si aggiunge all’inseguimento in motocicletta subito già qualche anno fa in quel di Palermo. Tra i tifosi partenopei, aleggia però la preoccupazione che il numero 7 possa subire delle ripercussioni sul campo per lo sciagurato evento, e ancor peggio possa decidere un domani di lasciare la città per trasferirsi altrove. Proprio di questo episodio e della reazione del giocatore ha parlato Gaetano Sottile, padre spirituale del ragazzo intervenuto durante il programma “Si Gonfia la rete” in onda su Radio Crc. “Ciò che è successo a Napoli non è paragonabile al trauma vissuto a Palermo dove Cavani venne inseguito in motocicletta. Ho saputo domenica pomeriggio di questo furto. La cosa importante è che nessuno fosse in casa in quel momento. Edi è una persona molto umile quindi non aveva cose di enorme valore in casa. Certo, per un ragazzo di 24 anni che ha moglie e figlie è comunque un trauma, ma che supererà a breve. Io sono storicamente un tifoso dell’Inter per cui speravo che Cavani non giocasse quella partita per sperare in un pareggio. Ma in ogni evento negativo bisogna prendere sempre il lato positivo delle cose: Cavani, se avesse giocato a San Siro, la moglie non sarebbe partita con lui e magari quella notte si sarebbe trovata in casa con il piccolo Bautista”.
Stefano Auteri – www.calciomercatonews.com
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