CALCIOPOLI INTER NARDUCCI – Calciopoli continua a tenere banco all’interno del panorama calcistico italiano se non altro per la continua querelle tra Inter e Juventus, con il recente attacco del presidente Agnelli, mal digerito dalla società nerazzurra. A parlare del processo che ha tenuto col fiato sospeso le tifoserie delle due big è stato il pm di Calciopoli, Giuseppe Narducci, attualmente assessore ai diritti e alla sicurezza del Comune di Napoli, intercettato dalla Gazzetta dello Sport. “Io non sono scappato da Calciopoli. Il mio lavoro nel processo era comunque finito. L’inchiesta era partita nel settembre del 2004. C’è stata, anche se ormai molti lo dimenticano, una prima sentenza emessa, quella con rito abbreviato. Ormai Calciopoli attende solo la sentenza. E io ho potuto scegliere di mettermi al servizio della città. La Federcalcio venne da noi appena scoppiato pubblicamente il caso Calciopoli, siamo ai primi di giugno 2006. Ci chiese immediatamente tutta la documentazione in nostro possesso e noi aderimmo all’invito. Consegnammo le carte sulle quali stavamo lavorando. Noi ci concentravamo sulla nostra indagine, sul reato. Dopodiché, più tardi, le telefonate sono entrate nella disponibilità di tutte le parti. Le telefonate dei dirigenti dell’Inter che parlano con i designatori non hanno valore penale. Non c’entrano niente con la struttura di potere che scoprimmo e che governava tutto il calcio professionistico italiano. Calciopoli finita? La questione morale nel calcio è senza fine”.
Stefano Auteri – www.calciomercatonews.com