CALCIOPOLI ILLECITO SCUDETTO 2006 INTER PALAZZI – Viene quasi da dire “clamoroso al cibali!”. Anche l’Inter viene di fatto coinvolta nei reati calciopoli ma non punibile per prescrizione. La sentenza sul famoso Scudetto 2006 è arrivata pochi istanti fa e di seguito le motiviazioni di Palazzi riguardanti l’operato, fra gli altri, dell’allora presidente Inter, Facchetti: “Questo Ufficio – si legge su Gazzetta.it – ritiene che le condotte in parola siano tali da integrare la violazione, oltre che dei principi di cui all’art. 1, comma 1, CGS (codice di giustizia sportiva, ndr), anche dell’oggetto protetto dalla norma di cui all’art. 6, comma 1, CGS, in quanto certamente dirette ad assicurare un vantaggio in classifica in favore della società Internazionale F.c., mediante il condizionamento del regolare funzionamento del settore arbitrale e la lesione dei principi di alterità, terzietà, imparzialità ed indipendenza, che devono necessariamente connotare la funzione arbitrale. Oltre alla responsabilità dei singoli tesserati, ne conseguirebbe, sempre ove non operasse il maturato termine prescrizionale, anche la responsabilità diretta e presunta della società ai sensi dei previgenti artt. 6, 9, comma 3, e 2, comma 4, CGS”. Un po’ meno grave la posizione del tesserato Massimo Moratti: “Comunque informato della circostanza che il Facchetti avesse contatti con i designatori, come emerge dalle telefonate commentate, nel corso delle quali è lo stesso Bergamo che rappresenta tale circostanza al suo interlocutore. (…) Ne consegue che la condotta del tesserato in esame, Moratti, in considerazione dei temi trattati con il designatore e della frequenza dei contatti intercorsi, appare in violazione dell’art. 1 CGS vigente all’epoca dei fatti, sotto i molteplici profili indicati”. Prescritti i reati sullo Scudetto 2006 può decidere solo la Procura Federale.
La redazione di Calciomercatonews.com