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Calciomercato Juventus, Conte come Ferrara? Ecco perchè no

CALCIOMERCATO JUVENTUS – ANTONIO CONTE

NOTIZIE SULLA SUA ESPERIENZA NEL MONDO DEL CALCIO

La sua carriera

Antonio Conte è nato 31 Luglio del 1969 a Lecce. Oltre che nella città natale, ha giocato per tredici anni con la maglia della Juventus. Un centrocampista di qualità e quantità che fa parte della storia bianconera, essendo stato anche capitano. Al termine della sua carriera da calciatore, ha intrapreso la strada di allenatore. Ha iniziato al Siena, facendo il vice di Luigi De Canio. Poi è stato tesserato dall’Arezzo, che per lo scandalo Calciopoli, è partito con una penalità in classifica di 6 punti. Dopo un avvio di campionato deludente, è stato esonerato il 31 Ottobre 2006 per poi essere richiamato il 13 Aprile 2007. Con il suo ritorno, la squadra aretina ha scalato la classifica, andando vicina alla salvezza, non raggiunta con la sconfitta per 3 a 2 nell’ultima giornata di campionato, contro lo Spezia. Il 28 Dicembre del 2007 diventa il nuovo tecnico del Bari, ereditando la squadra da Giuseppe Materazzi. Doveva salvarsi e c’è riuscito tranquillamente, posizionandosi a metà classifica. L’anno successivo sposa un progetto impegnativo con Materrese, dove la squadra è stata rinforzata per i play-off. Sorprendentemente il Bari è arrivato primo in classifica, ritornando dopo 8 anni, nella massima serie. L’anno successivo, per motivi poco chiari, si è dimesso quando il campionato non era ancora iniziato. In quell’anno ha allenato l’Atalanta, prima esperienza in serie A, prendendola in campionato il 21 Settembre 2009. Ha collezionato 13 punti in 13 partite, e dopo la sconfitta casalinga contro il Napoli si è dimesso. Questa stagione ha guidato la neo-retrocessa Siena verso la Serie A. L’obiettivo è stato centrato, ottenendo la promozione matematicamente tre giornate prima della fine del campionato.

Il salto alla Juventus  (quasi ufficiale)

Dopo un’altra stagione fallimentare, la Juventus del nuovo corso Agnelli-Marotta-Paratici, ha deciso di cambiare nuovamente allenatore, esonerando Luigi Del Neri, dopo che l’ex tecnico della Sampdoria non è riuscito (quasi certamente) neanche ad ottenere la qualificazione in Europa League. I giornali hanno accostato vari allenatori alla panchina bianconera , Spalletti su tutti, poi Mancini finendo con Mazzarri.Il sogno vero era Villas Boas, 33enne tecnico del Porto, ma la trattativa non è andata a buon fine sia per la sua volontà di restare almeno un’altra stagione in Portogallo e sia per la sua alta clausola rescissoria, 15 milioni di euro. Negli ultimi giorni, tuttavia, la dirigenza di Corso Galileo Ferraris ha incontrato Antonio Conte per proporgli la panchina della squadra più titolata d’Italia; l’offerta è stata accettata e, tranne clamorose novità, l’ex Capitano della Juventus allenerà per i prossimi due anni la sua squadra del cuore. Il contratto, secondo le ultime indiscrezioni, sarà biennale con uno stipendio di 1,5 milioni all’anno.
Naturalmente a questi si aggiungono i primi in caso di vittoria dello scudetto o/e della coppa Italia.

CONSIDERAZIONI PERSONALI

E’ la scelta giusta?

Conte grande allenatore? Si, ma una scommessa troppo rischiosa in questo momento. La scelta di Conte mi soddisfa a metà per vari motivi. Il più importante è quello che alla Juventus quest’anno servono certezze. Personalmente io avrei preso un tecnico di esperienza poichè, la società composta da Agnelli-Marotta-Paratici, ad oggi, ha fallito la prima annata. Già ai tempi di Blanc e Cobolli Gigli il cambio di allenatore era diventato una routine, Deschamps: Ranieri, Ferrara, Zaccheroni e appunto Del Neri. Nessuno di questi aveva un palmarès da Juventus, quindi, dopo le esperienze negative con le scommesse sopracitate, bisognava puntare sull’esperienza. Il mio sogno era quello di rivedere Fabio Capello alla guida della Vecchia Signora, ma vista la sua impossibilità, avrei scelto tra Lippi, Hiddink, Van Gaal e Benitez. Mentalità vincente accertata negli anni. Inoltre neanche gli ingaggi di questi erano proibitivi, basta citare Lippi, che alla Juventus sarebbe venuto esclusivamente per amore. Dal momento in cui si vuole aprire un ciclo, la mia scelta cadeva su Villas Boas, inquadrandolo come un prediletto del calcio già a Dicembre, quando non aveva vinto ancora nulla. Giovane, determinato e vincente. Mix perfetto per iniziare una nuova era. Successivamente sono stati fatti tanti nomi, ma ad esservi sincero sono convinto che Conte è senza dubbio migliore rispetto a Mazzarri, Spalletti, Gasperini, Mancini e Rossi, qualora il tecnico leccesse confermasse le aspettative. Il problema è uno: a Conte manca giusto un anno di gavetta. Mi spiego meglio. Allegri ha ottenuto una promozione col Sassuolo dalla C1 alla serie B, poi ha fatto il salto di qualità allenando il Cagliari, dimostrando di avere le idee chiare e di essere pronto per una società importante. Difatti Galliani ha puntato sul toscano, avendo ragione dopo la vittoria del campionato italiano. L’anno scorso l’Inter voleva Mihajlovic, il quale, l’anno precedente, aveva disputato un eccellente stagione col Catania, totalizzando il record di punti nella storia moderna del club etno. Le scelte di Branca e di Moratti sono ricadute su Benitez, così il serbo ha avuto l’occasione di consacrarsi in una piazza, la più importante ad oggi nel suo curriculum, quale Firenze. Poteva essere il salto di qualità visto che dopo una ottima annata in
un club medio-basso, poteva ribadire il tutto in un club medio-alto per poi essere definitvamente pronto ad alti livelli. Alla Fiorentina, tuttavia, ha deluso fortemente la società e i tifosi, dimostrando ancora di non esser pronto e dando ragione alla scelta dei nerazzurri. Conte invece ha ottenuto due promozioni in Serie A, con il Bari prima, e con il Siena poi. Di conseguenza, seguendo il ragionamento appena fatto, in questa stagione doveva allenare un club medio tipo Genoa o Palermo per capire se il suo credo lo riusciva ad imporre anche a livelli più importanti. Facendo bene in una di queste piazze, si poteva considerare pronto per la Juve avendo una filosofia tattica precisa e determinata, un carattere forte, oltre al fatto d’esser giovane e ambizioso. Anche in questo caso la colpa è della dirigenza della Vecchia Signora, non avendo saputo, l’anno scorso, scegliere un tecnico, che poteva ottenere buoni risultati. Se Delneri, facendo un esempio, avesse ottenuto una buona posizione, restava fino alla scadenza del contratto (2 anni) e quindi la prossima stagione veniva riconfermato per poi avere il tempo di osservare la tagione del Capitano (che sicuramente avrebbe fatto in A). Dal momento in cui il cambio è stato obbligatorio, sono state bruciate le tappe. In conclusione a Conte gli manca quel quarto di gavetta, la piu importante. Ora ha fatto una scalata notevole, e non sappiamo cosa farà, c’è il 50 % di probabilità che diventi come Guardiola, e l’altro 50 % che assomigli aMihajilovic (senza nulla togliere al serbo); cmq a differenza di un tecnico come Gasperini, col quale non avrai mai la probabilità  di sperare nel 50% come Guardiola, mi affascina di più.

Il suo modulo

Antonio Conte, nelle sue esperienze da allenatore, ha sempre giocato con il 4-4-2, che in fase offensiva si trasforma in un 4-2-4. I due terzini devono essere bravi a spingere, ma sopratutto a difendere per non sbilanciarsi eccessivamente, giocando già con 4 terminali offensivi. Prenderei Ziegler, perfetto per il modulo del leccese, e dall’altra parte Beck. La fase d’attacco, appunto, è composta da due ali, che devono percorrere la fascia per almeno tre quarti del campo nei ripiegamenti difensivi, e da due attaccanti: il bomber, importante nel creare movimenti per i compagni, e la seconda punta tecnica: la stella che i tifosi attendono da tempo. Con queste premesse, parliamo dei due centrocampisti; la linea dovrà essere composta da un incontrista e da un centrocampista moderno. Per quest’ultimo intendo un giocatore bravo sia ad impostare il gioco che a recuperare palloni e a spezzare le azioni degli avversari. Due giocatori, forse i più forti al mondo in questo ruolo, con queste caratteristiche sono : Mascherano ed Essien. Per una soluzione più economica, ma di sicura riuscita puntarei su Inler. Il centrocampo migliore sarebbe Mascherano- Melo/Diarra o Essien-Melo/Diarra. Dal momento in cui la società non vuole investire sul centrale, (se parte Melo verrà preso qualcuno con i soldi della cessione) accanto al centrocampista d’interdizione (Diarra/Melo), non potendo prendere a poco prezzo un centrocampista “polivalente”, la società deve scegliere se affiancare la qualità o la quantità. Tre le due categorie, scelgo la prima; infatti, indipendentemente da tutto, serve un calciatore tecnico visto che ai quattro giocatori offensivi bisogna servirgli palloni. Allora questo è l’unico motivo per cui è stato (sembra fatta) preso Andrea Pirlo. Nonostante tutto, la miglior soluzione sarebbe quella di coprire ogni ruolo con un giocatore perfetto tatticamente. In ogni caso, con l’acquisto dell’ex campione del Mondo, utilizzerei il 4-3-3. Conte promette bene, ma ora la palla balza alla società, che deve allestire un’ottima rosa.

Formazione Tipo 4-3-3

Buffon
Beck Bonucci Chiellini Ziegler
Melo  Pirlo  Diarra/Inler
Aguero Matri Krasic

Formazione Tipo 4-2-4

Buffon
Beck Bonucci Chiellini Ziegler
Inler Melo
Walcott/Bastos  Tevez  Matri  Krasic

All. ANTONIO CONTE
Editoriale di Stefano Luongo – www.calciomercatonews.com

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