SUPERDERBY MILAN INTER BERLUSCONI MORATTI TOP – Riunione di redazione, si sta discutendo del successo incontrato nelle edicole dai dvd sui venticinque anni rossoneri di re Silvio quando parte la proposta: «Visto che è il primo derby scudetto fra Berlusconi e Moratti sarebbe bello mettere a confronto il super Milan del Cavaliere con la super Inter del Petroliere» . Bello sì, ma pure impossibile, come canta Gianna Nannini: ci sono almeno cinquanta campionissimi in ballo… «Dai, dai, proviamoci: tanto è un gioco» . Alla prima scrematura resta fuori gente del calibro di George Weah e Ivan Zamorano, tanto per dare un’ideuzza dello spreco… Certo è che ne hanno spesi di milioni i due presidenti per fare grande Milano… Ce la caviamo facendo due formazioni per club? «No, scelte secche. Al massimo è concesso qualche cambio in parentesi» . Fatti salvi i totem come Baresi&Maldini, tutto naturalmente è discutibile. Ma come si fa a tenere fuori Tizio obietteranno i milanisti, ma come puoi non inserire Sempronio (Caio no perché fu tra i primissimi bidoni presi da Moratti), si lamenteranno gli interisti. Per non parlare dei diretti interessati: ci sono in ballo scudetti e coppe in quantità industriale, salteranno per aria rapporti ventennali… Prendiamo Carlo Ancelotti. Diede proprio alla Gazzetta la sua prima intervista da neo giocatore rossonero… E adesso non riusciamo a inserirlo nemmeno come allenatore che ha portato a casa due Champions, l’Intercontinentale e un campionato. «Ma ho sempre saputo che ve la cavate decisamente meglio a tavola, va là» sarà la sua battuta. Don Fabio E quel Capello in alternativa a Sacchi? Quattro scudetti in cinque anni firmati dall’uomo di Pieris con 58 partite da invincibili: «Io, ct dell’Inghilterra, messo dietro l’Arrigo?» . Il fatto è che il Milan di Sacchi impresse una svolta al nostro calcio, prima troppo calcolatore quando si andava all’estero: con l’Arrigo trovammo coraggio e vocazione offensiva. Capello seppe rivitalizzare il gruppo arrivando a quel capolavoro che fu il 4-0 di Atene sul Barcellona. Qui lasciamo in tribuna elementi come Panucci, Evani, Colombo, Massaro, Filippo e Giovanni Galli, Albertini, Desailly, Cafu, Ambrosini, Gattuso, Pato, Dinho lo stesso Leonardo… Per non parlare del dilemma «Sheva o Pippo accanto a Van Basten?» che ha letteralmente spaccato la redazione… All’attaccoNon crediate che sulla sponda nerazzurra il giochino sia stato meno tormentato: Moratti ci rimprovererà severamente l’assenza di Recoba… Certo, la base non può che essere la squadra del triplete creata da Mancini e rifinita al meglio da Mou. Però l’esclusione dei vari Djorkaeff, Moriero, Pagliuca, Toldo, Mihajlovic, Adriano, Cruz, Chivu, Crespo rappresenta un cruccio. Alla fine mandiamo in campo formazioni dalla spiccata propensione offensiva sfruttando i tanti goleador comprati da Moratti e i tanti creativi ingaggiati da Berlusconi. Chissà se un giorno la tecnologia ci consentirà di vedere in tv una «vera» sfida tra campioni di epoche diverse, che restano amatissimi. Con Ibra, Vieri, Ronaldo, Baggio, Seedorf, Pirlo che fanno un tempo in rossonero e uno in nerazzurro, magari. Come dite? No, anche Guglielminpietro no!
Fonte: Gazzetta dello Sport
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