CALCIOPOLI MORATTI BERGAMO INTERCETTAZIONE – E’ la settimana delle risposte di Moratti alla Procura Figc, ma anche quella in cui riemerge una telefonata sunteggiata in modo assai sbrigativo dai carabinieri di Auricchio nel 2005, che parlano di questa telefonata con Moratti (e allora che senso aveva il «piaccia o non piaccia»?). Avessero ascoltato bene i primi 20’ di una lunga chiamata di Paolo Bergamo e Maria Grazia Fazi, il 23 marzo 2005, avrebbero scoperto cose sorprendenti e assai interessanti sul rapporto che c’era – in particolare dalla cena con Facchetti del 5 gennaio 2005 in poi – tra il designatore livornese e l’Inter. In particolare con Massimo Moratti , proprio questo è uno dei temi all’ordine del giorno dell’audizione di giovedì sullo scudetto 2006.
ALLEATO&PRESAGIO Bergamo parla in tutta scioltezza dalla sim svizzera alla sua braccio destro alla Can, Fazi, di una telefonata fatta lo stesso giorno (ma non con l’utenza intercettata, italiana, diciamo) col patron interista. Scopriamo che Moratti tifava per una conferma di Bergamo e Pairetto (nonostante il memoriale Facchetti e lo spionaggio Telecom), visto che rispetto al passato «nessuno si può lamentare, oggi ». E non solo: Bergamo, professando il rimpianto per uno scudetto perso il 5 maggio 2002, dice a Moratti: «Quando la sua Inter comincerà a vincere, farà un filotto che farà invidia a tutto il mondo». Bergamo dice alla Fazi: «Oggi, parlando con Moratti, m’ha detto: “Bergamo non penserà mica che Carraro gli (ad Abete cui riserva una definizione non piacevole, ndr) lascerà la federazione (erano i giorni del Patto della Staffetta, ndr). Io ho gran rispetto per il fratello, ma lui è considerato zero. Ma sai s’è fatta questa cosa (il patto, ndr) s’è fatta per necessità, mica perché poi lui può ambire a qualcosa”. Pensa te che considerazione ha di lui». Fazi: «E lui (Moratti) che t’ha detto?» Bergamo: «Lui mi ha detto quello che può dire una persona di buonsenso. L’ho ringraziato. Mi fa:“So cosa succedeva prima, oggi nessuno si può lamentare. E se glielo dico io che non ho vinto nulla, ne sono convinto. Non è una cosa semplice fare il vostro lavoro, qualche errore c’è senz’altro. Rispetto a prima, però, ora siamo veramente nelle condizioni di stare tutti tranquilli. Così anche voi non dovete disperare”. Io però non capisco come la Federazione intende fare con noi (si parlava di fine dell’avventura di Bergamo&Pairetto, ndr). Se uno può essere utile, magari per il ruolo che ha all’estero: Pairetto in Uefa, io in Fifa. Se no, sono anni di lavoro buttati: io ho la responsabilità della selezione dei 18 che…(gli arbitri del Mondiale, ndr). E gli faccio: domani vedrò (in Slovacchia, da dove Bergamo chiama la Fazi, ndr) l’arbitro che farà il derby di Champions» In una telefonata dello stesso giorno Pairetto, tra i designatori Uefa, rivela a Bergamo il nome dell’arbitro di Milan-Inter del 6 aprile: il francese Sars. E chiede a Bergamo di non dirlo al fischietto francese. Bergamo, però, lo rivela in anteprima a Moratti. Eppoi prosegue: Bergamo: «Poi gli dico: ma sarà meglio che la Figc pensi pure a sostituirci, ma ci facciano entrare in un settore tecnico per continuare almeno fino al 2006 nelle commissioni straniere. Poi se Fifa e Uefa ci mandano via? E lui: “Vedrà che non sarà…” Comunque vadano le cose, non potrò che ringraziarla: in sei anni (con Moratti e l’Inter, ndr) c’è stato sempre un rapporto di grande correttezza. La sofferenza è che l’Inter non abbia mai vinto, malgrado un anno il campionato l’aveva in mano (il 2002 del 5 maggio, ndr), è un mio cruccio, anche come giustizia sportiva. Quando poi comincerà a vincere, farà un filotto che farà invidia a tutto il mondo, gli dico. Lui s’è messo a ridere? Lui non è uno dei (si capisce uno di quelli che vuole cacciarlo, ndr)? Certo non potevo dirgli che c’ho le palle piene, ma la verità è questa». Già, la verità?
Fonte: Tuttosport