MILAN INTER LEONARDO CHIVU MILITO RANOCCHIA – Chivu, Milito e Ranocchia: eccoli i nerazzurri che tengono con il fiato sospeso i tifosi nerazzurri in vista del derby. Con un pizzico di buona sorte saranno presenti tutti e tre, ma lo staff medico nerazzurro tiene monitorata ogni situazione. Quella del difensore rumeno è la più complicata perché i contatti sono telefonici, essendo Cristian in Bosnia dove stasera la sua nazionale sarà impegnata in una gara di qualificazione ai prossimi Europei contro i padroni di casa. Ieri l’ex difensore della Roma ha confermato l’infortunio alla coscia destra, una leggera miosite, e non è neppure uscito dall’hotel per andare allo stadio di Zenica dove i compagni hanno sostenuto la rifinitura. « Se sarò all’ 80% ha detto -scenderò in campo perché questo potrebbe essere il mio ultimo girone di qualificazione europea con la Romania, poi potrei anche lasciare la nazionale. La mia decisione di giocare o meno non sarà condizionata dall’Inter: il mio club non può scegliere per me e io sono abbastanza maturo per capire come mi sento». In realtà da Milano un paio di telefonate di invito a non rischiare sono partite.« Domenica contro il Lecce ho sentito qualcosa che mi bloccava il muscolo e nei giorni successivi il problema non è sparito».Per il medico della nazionale dovrà restare a riposo 4-5 giorni e non giocherà neppure martedì con il Lussemburgo.
STOP MILITO- Ieri il Principe era un po’ affaticato dopo il lavoro di mercoledì e giovedì, quando si è sottoposto anche a un nuovo esame di controllo alla coscia sinistra. Per lui seduta soft e niente partitelle. Leonardo ha così preferito rimandare all’inizio della prossima settimana il test con Primavera e Allievi previsto per stamani e dare un ulteriore giorno di riposo ai non convocati dalle nazionali. Tra lunedì e martedì rientreranno anche i brasiliani e gli africani con la colonia nerazzurra che sarà più folta. Solo terapie per Ranocchia che non ha ancora iniziato a correre. Il difensore sarà ad Appiano anche stamani insieme agli altri reduci da infortuni.
Fonte: Corriere dello Sport
