JUVENTUS TIFOSI BRESCIA CONTESTAZIONE – Può essere stridente, oggi, il colpo d’occhio all’Olimpico. Un contrasto nell’umore e nel colore. Da una parte le bandierine biancorossoverdi e bianconere per festeggiare i 150 anni dell’Unità d’Italia, con tanto di inno e video ricordo dei campioni che hanno vestito la maglia Juve. Dall’altra, curve contestanti, perché l’insoddisfazione non è nel freezer ma continua a dominare lì, nella testa e nel cuore di chi ama questa squadra e la segue ovunque. Pronti striscioni, indifferenza e cori, un mix di delusione e voglia di ricominciare. Con orgoglio, con passione, con onore. Lo ricorderanno ai giocatori, all’allenatore, foss’anche necessario a chiunque passi per la mente. Perché una stagione così è difficile da digerire. Gli stessi tifosi, anche quelli più “rumorosi”, avevano accompagnato passo dopo passo, sin dal ritiro estivo, il cammino della nuova Juve (intesa come dirigenza e squadra). Il 2011 ha cancellato mesi di positività, di unione monolitica, di sostegno a oltranza, anche dopo una sconfitta (basta ricordare la gara interna con il Palermo). Ma la svolta è stata frenata dalla controsvolta della Juventus, quella che va in campo. Zero successi nelle ultime quattro gare, tanta tensione con i supporter addolorati. Roba che rimane dentro lo stadio, sia chiaro. Perché la settimana è passata in totale tranquillità, nessuno si è sognato di disturbare la quiete dei (non più) eroi zebrati. E allora sotto con il Brescia, per rimettersi l’abito da Juve. Serve una vittoria, serve grinta a volontà, serve una goleada scaccia-fantasmi. Solo così può ricominciare un amore che rischia di troncarsi di brutto. Almeno tra chi spende i soldi per vedere lo spettacolo (!) e i protagonisti (chissà quanto mancanti). Nell’attesa, sui forum è scoppiata la mania del commento, della richiesta, dell’esortazione, dell’implorazione. «Juve, vinci per noi»; «Tirate fuori le p….e»; «Dimostrate di essere da Juve»; «Non fateci diventare lo zimbello d’Italia»; «Proviamo almeno a salvare l’Europa, e la faccia». E via discorrendo. E allora sotto con il Brescia, con le angosce, con la paura. Prima, c’è tempo per una targa d’incoraggiamento ad Alessandro Matri, premiato come miglior giocatore del mese di febbraio. Ma c’è poco da sorridere, meglio segnare. Per recuperare il terreno perduto. E per “recuperare” i tifosi. Altrimenti, dal colore si tornerebbe allo sprofondo (bianco)nero. Ma non è il caso, per mille motivi. E per milioni di appassionati.
Fonte: Corriere dello Sport
Marco Nicolosi- www.calciomercatonews.com
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