CALCIOPOLI JUVENTUS INTER NUCINI MOGGI SCHEDE – L’alba, il tramonto: e – in mezzo la tensione d’una giornata che corrode e sfibra, facendo di Calciopoli un feuilleton da leggere tutto d’un fiato. E quando a sera s’incrociano le verità di Nucini ( «una volta andai a Torino, all’hotel Concord, invitato da Fabiani, ex ds del Messina: mi portò in camera, arrivò Moggi, rimase qualche minuto, chiamò i due designatori; poi Fabiani mi diede una scheda telefonica» ) e dell’ex dg della Juve ( «ma se abitavo a cinquanta metri: vuole, presidente, che non lo facessi venire a casa mia, per evitare che lo vedessero» ) sul sipario piove veleno. Nucini e gli avvocati di Moggi sono protagonisti di un feroce alterco, con l’arbitro che regala all’avvocato Prioreschi un « sta calmo » e poi riceve dall’avvocato Morescanti un « non sono qui a farmi prendere in giro da lei ».
IL MEMORIALE – La cronologia di una giornata in cui s’odono commentini salaci (Pairetto a Nucini: «non potevi fare nemmeno il quarto uomo, eri scarso» ) è scandita dall’irruzione di Gianfelice Facchetti, custode d’un memoriale di suo papà Giacinto ( «il collegio decide di non acquisirlo: del resto hanno un valore probatorio molto scarso» ), svelato (più o meno) a voce. «Mio padre mi disse che aveva trovato riscontro – attraverso la testimonianza di Nucini – a una serie di dubbi che aveva, all’esistenza d’un controllo non limpido sulla serie A esercitato da un gruppo di persone. Su De Santis c’era scritto ch’era individuato come la lunga mano di Moggi. Se c’era anche il nome di Galliani? Sì, c’era» .
IL CARTELLINO GIALLO – La seduta entra nel vivo con Danilo Nucini, ex arbitro e grande accusatore, il teste citato dai Pm che accende focolai con gli avvocati, prima di ritrovarsi ammonito dalla presidente, Casoria, con un «lei si sta squalificando come teste» . Nucini confessa: «Fabiani una volta all’aeroporto di Lamezia mi ha dato tre schede e un’altra mi ha detto: ricordati chi sono gli amici….Un’altra volta, gara Livorno-Messina, nella giornata di B (2003) in cui doveva esserci lo sciopero delle società, fui chiamato da Bergamo all’improvviso: corri allo stadio, guarda che il Messina vuole giocare, va fatto il riconoscimento. Fu impossibile per i siciliani arrivare all’Ardenza, credo per l’opposizione dei tifosi locali. Fui accompagnato da un funzionario di Ps a un Santuario, dove procedetti all’appello. Qui si vuol far passare la teoria che fossero solo chiacchiere e allora chiamiamole chiacchiere. Io ho parlato con Facchetti, del quale ho stima e rispetto la memoria, a lui ho raccontato le dinamiche. Ero il cavallo di troia per capire il malessere che stava attraversando il calcio» .
BOCCASSINI – Scoppia il caos. Quando a Nucini viene chiesto di raccontare il suo incontro con Ilda Boccassini, l’aula diventa un’arena. «Parlammo di calcio, presentai un articolo di giornale, non dissi nulla per pudore e imbarazzo» . La Casoria: «Insomma, è stato reticente per la memoria di Facchetti» . Interviene l’avvocato Prioreschi: «Facchetti si è adoperato per farle avere colloqui per un posto di lavoro? » . Nucini: «Sì, con il dottor Paolillo presso la Banca Popolare » . Prioreschi: «L’attuale ad dell’Inter?» . Nucini: «Non so cosa faccia Paolillo, oggi. Poi con Unicredit, con qualche private banking» .
ZAMPARINI – Al presidente del Palermo bastano 20 minuti per confermare: «Incontrai per una trattativa Moggi qualche giorno prima di una gara del Palermo a Verona. Mi chiese come andava, dissi: gli arbitri sono un po’ scarsi. Mi chiese quali erano i migliori. Dissi Rizzoli. Lui telefonò e disse: vediamo se si può avere Rizzoli per il Palermo. Arrivò Rizzoli, mi meravigliai e lo dissi a qualche mio collega. Moggi si risentì. Replicai: se mi hai voluto fare un piacere non me ne fare più altrimenti dovrò informare le autorità» . Requisitoria dei pm per il 3 e il 10 maggio.
Fonte: Corriere dello Sport