Calciopoli, Juventus, parla Nucini: trema l’Inter

CALCIOPOLI NUCINI INTER JUVENTUS – Nucini e Facchetti jr. – ma anche di Zamparini, che ieri sera non era ancora certo di volare a Napoli – sul banco dei testi. Ma anche quello in cui le giudici Casoria, Gualtieri e Pandolfi si ritrovano dopo i veleni dell’esposto al Csm e della ricusazione. A quindici giorni dall’ultima volta, è pas­sata tanta acqua sotto i ponti di Calciopoli, fuori e dentro l’aula 216: da stamane si do­vrà capire di più sul processo penale e quello sportivo. Sì, perché Palazzi – in attesa di sentire Moratti il prossimo 31 marzo – non ha potuto ascolta­re Nucini e allora l’occasione gliela forniscono i pm e gli av­vocati di Napoli. Lo interro­gheranno loro, e i verbali sono acquisibili e giurati: nient’al­tro che la verità. Contraddizio­ni comprese. Perché l’udienza di oggi renderà più ricco so­prattutto il procedimento sportivo di revisione storica dell’assegnazione dello scudet­to interista del 2006: insom­ma, la minaccia vera – stando ai verbali delle sommarie informazioni rese da chi testi­monia oggi – è per chi il pro­cesso lo guarda da lontano. Tra l’altro oggi dovrebbe pren­dere la parola Gigi Pairetto: lui la sua verità a Palazzi l’ha già detta il 28 dicembre, si è riservato di approfondire e s’è messo a disposizione per un eventuale riascolto.

PRANZI E CENE – Anche per­ché si parla di altre cene e pranzi – dopo quelle rivelate da Minotti relative a Sacchie Tanzi del Parma – con uno dei designatori tra Milano e Tori­no: frequentazioni che erano assolutamente non vietate dai regolamenti dell’epoca, ma che alla Juve e alla Fiorentina sono costate carissime nella Calciopoli sportiva del 2006. Oggi a riguardo le sorprese in aula non mancheranno.

NUCINI E I NUMERI – Il ruo­lo di grande protagonista di giornata ce l’avrà Danilo Nuci­ni, chiamato ad un significati­vo bis dopo la testimonianza ritenuta evidentemente insuf­ficiente dai pm resa nel 2009 in aula. Ma le difese affilano le armi, non solo per stabilire una strategia sulla questione della ricusazione che venerdì 25 marzo sarà vagliata dalla Corte d’Appello. Nella testi­monianza del 1 dicembre da­vanti ai soli pm, Nucini sotto­linea – tra l’altro – che il rap­porto di amicizia e collabora­zione da «cavallo di Troia» in­terista nella struttura arbitra­le va oltre il 2003 col passaggio infruttuoso dalla Bocassini, visto che proprio l’arbitro di­chiara ai pm che il secondo nu­mero di cellulare personale Facchetti glielo detta proprio all’indomani della nomina di Giacinto a presidente dell’In­ter, il 19 gennaio 2004. Sicuro l’approfondimento sulla que­stione dei colloqui di lavoro procurati da Facchetti ad un arbitro in attività che avrebbe – nella stagione 2004-2005 ­fatto il quarto uomo per ben quattro volte ai match della squadra nerazzurra.

Fonte: Tuttosport

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