JUVENTUS-MILAN TIFOSI RABBIA – E finisce con un’altra contestazione. Juve assediata: un centinaio di ultras hanno atteso ai cancelli dello stadio Olimpico l’uscita dei giocatori. Cori contro la società, fumogeni: insomma, la Juve è tornata al brutto film dell’anno scorso. A fine gara c’era già stata una leggera contestazione contro Del Neri, ma la rabbia dei tifosi è esplosa al fischio finale. Ed è durata a lungo. Prima, invece, era stata una serata di amarezza. « Alla Juve vincere non è importante, è l’unica cosa che conta. Giampiero Boniperti ». E’ il 41’ quando la Nord espone lo striscione che strappa l’applauso più grande dello stadio. Benvenuti a Juve-Milan. L’Olimpico si veste a festa per la sfida storicamente più importante dell’anno: un concetto ribadito dalla presenza di tanti vip ed ex calciatori. Però manca l’invitato più atteso. Luciano Moggi ha deciso di restare a casa. Gli era stato riservato un palco nel settore più esclusivo. All’ultimo, ha deciso di non venire. La decisione sarebbe maturata dopo una telefonata tra lo stesso Moggi e Andrea Agnelli: visto il momento delicato dei bianconeri, meglio non alimentare il fuoco. E l’ex ferroviere gode ancora di molti crediti a Torino. La sponda bianconera non manca occasione di tributargli il coro più alto, il più sentito: anche ieri sera. Gli avevano preparato un’accoglienza speciale.
FLASH DAL BIG-MATCH -Gallianiun’ora prima della partita passeggia nervosamente sul campo, stringe mani ai rivali di sempre, scherza con Chiellini e Matri, maschera la tensione: è sempre Juve- Milan, anche se guarda gli avversari con il binocolo. La tribuna bene è tutto uno struscio. In prima fila la famiglia Elkann, ci sono sia John che Lapo. Tanti allenatori ed ex calciatori: si distingue il commissario tecnico della Nazionale, Cesare Prandelli. Il menù, comunque vada, prevedeportate d’alta cucina. Solo l’antipasto è amarognolo. All’arrivo del pullman rossonero, una cinquantina di supporter juventini lo bersagliano con cori e qualche ortaggio abbandonato dal vicino mercato. La Polizia chiude prontamente il corso, due grossi blindati permettono al Milan di entrare nellostadio.
SPETTACOLO NELLE CURVE -La Sud, l’anima degli ultrà bianconeri, contesta con uno striscione e tanti fumogeni. Resta senza voce per un’ora. «Finita la pazienza, per voi solo una silenziosa indifferenza» , campeggia minaccioso. Metà settore resta vuoto per protesta, figlia delle ultime due inattese sconfitte contro Lecce e Bologna. E’ la Nord che si incarica del colore. Un immenso tricolore la abbraccia tutta, ricorda che Torino è stata la prima capitale d’Italia. In mezzo la Zebra, gigantesca. In basso, un tributo toccante: «Ciao piccola Yara». Poi ci sono i fischi a Ibrahimovic, l’ex più odiato. I tremila giunti da Milano rispondono invece con cartoncini rossoneri e lo stemma a caratteri cubitale del club. All’intervallo è la solita guerra di bombe carta tra opposte fazioni: spettacolo indegno che da oltre un anno flagella Torino. Segna il Milan, esplode la contestazione dell’Olimpico, ne fa le spese per primo Del Neri mentre Del Piero, che si scalda proprio sotto la curva, cerca di placare la delusione irosa dei tifosi.
Fonte: Corriere dello Sport
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