INTER BAYERN MONACO SAMPDORIA – Conoscendo i boss del Bayern, è probabile che dopo la partita abbiano offerto a Jürgen Klopp, oltre a graziosi complimenti, un paio di occhiali nuovi e anche una proposta di accordo per il giorno in cui Louis van Gaal tornerà in Olanda. Funziona così a Monaco: quando incrociano qualcuno che in Bundesliga è superiore al Bayern, lo corteggiano e lo lusingano fino a portarselo a casa. Per il momento l’allenatore del Borussia potrà comprarsi le lenti, danneggiate in una esultante corsa al fischio finale, con i cinquecento mila euro di premio che gli sono stati promessi in caso di successo in Bundesliga. A Dortmund non accarezzano il Meisterschale dal 2002, adesso il giorno del settimo trionfo della storia è più vicino che mai. Continuità L’undicesima vittoria in 12 trasferte (primato tedesco) sbriciola anche un complesso d’inferiorità: il Borussia non sbancava Monaco da vent’anni (3-0 nel 1991), anche ai tempi d’oro dei duelli per lo scudetto prese batoste indimenticabili (6-2). Adesso la più giovane formazione di Bundesliga (media 22,3 anni) travolge l’ultima forma di rispetto e viaggia verso l’apoteosi. Il vantaggio torna a +13 sul Leverkusen, oggi a Brema, e diventa di +16 sul Bayern, al momento quarto e fuori dalla Champions. Sfumato il primo obbiettivo stagionale, ai rossi restano le Coppe: mercoledì la semifinale con lo Schalke in quella nazionale, poi l’Inter per la Champions. La lezione Il Borussia dimostra che l’Allianz Arena non è blindata (nonostante 7 vittorie di fila), ma l’Inter per imitarlo dovrà avere la stessa freschezza fisica e la buona percentuale realizzativa. Oltre ai gol di Barrios (9’, palla persa da Schweinsteiger), Sahin (sinistro a girare, altro sgorbio difensivo) e Hummels (3-1 al 60’, testa su corner), la capolista annota due salvataggi sulla linea (Schweinsteiger e Pranjic) e altre 5 chance. Il 4-2-3-1 di Klopp lascia il possesso ai rivali (65 a 35) ed è letale nel contropiede, sa approfittare degli sbagli e limita i maghetti con sovrabbondanza di raddoppi sulla fasce; Grosskreutz e Götze passano in un attimo da punte esterne a terzini aggiunti su Ribery e Robben. Stanchezza Il Bayern è sfinito nel secondo tempo: quando Robben si lancia in area e viene ammonito per simulazione, si capisce che tutti i mezzi leciti per la rimonta non sono più utilizzabili. Nel primo tempo invece resta in partita nonostante le bordate giallonere. La prevalenza sui calci piazzati porta all’ 1-1 di Gustavo (piatto da corner); un mani di Grosskreutz era da rigore, però il Borussia evita di giustiziare i detentori ancora prima dell’intervallo. Il tris di Hummels è la dimostrazione che anche sul mercato a Dortmund sono stati più bravi: il difensore è cresciuto nel vivaio del Bayern ed è stato lasciato ai non-ancora-rivali nel 2009. Mentre Van Gaal toglie Badstuber per Breno (e non è contento di entrambi), un signor stopper fatto in casa sfila il titolo dalla bacheca bavarese. Occhiali per Klopp e mega offerta per Hummels saranno i primi rimedi.
Fonte: Gazzetta dello Sport
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