CALCIOMERCATO JUVENTUS DELNERI RANIERI DIMISSIONI – Che la mazzata sia arrivata da un tipo che in bianconero non è mai stato troppo apprezzato, Marco Di Vaio, autore di una doppietta, fa diventare più forte la rabbia, la delusione di un popolo infinito che non si riconosce più nella sua squadra.
Che fosse una Juve sbagliata questo giornale lo scrive da sempre, da quando nacque un progetto che non aveva nè capo nè coda. Se Del Neri facesse un gesto alla Ranieri ( altro ex da rimpiangere), dimettendosi, sarebbe un buon segnale. Però prendersela solo con l’allenatore (che ha molte colpe) sarebbe sbagliato. Ieri, con l’orgogliosissimo Bologna, è emerso ancora una volta il limite di questa squadra: l’assoluta mancanza di qualità. Tanti giocatori medi, parecchi scarsi, pochissimi di livello. Se poi qualcuno viene a mancare ( Aquilani, Buffon), altri sono fuori forma (Krasic), la frittata è fatta. La Juve di Del Neri sta andando peggio di quella legata alla triste staffetta Ferrara- Zaccheroni: ha 3 punti in meno e prospettive ormai pressochè nulle di agganciare la zona Champions. E’ alle porte un’altra stagione senza l’Europa che conta, e bisognerà finalmente cominciare a lavorare seriamente per il futuro.
Il mondo non aspetta la Juve, che invece s’è fermata su se stessa. Dall’anno prossimo bisognerà arrivare almeno terzi per centrare la Champions: insomma, la strada è sempre più in salita. C’è bisogno di un progetto serio, affidato a gente di qualità, partendo dalla panchina. Con tutto il rispetto, se si inseguono Prandelli e Benitez, non ci si può poi accontentare di Del Neri. Tecnico capace di giocare con un solo modulo, il 4-4-2, e che deve le sue fortune alla bravura degli esterni offensivi. Alla Juve – nonostante i mille acquisti – non ne ha avuto neanche uno, a parte Pepe, abbonato alla panchina: perchè Krasic è un esterno atipico, che tende ad accentrarsi, e Martinez è tutto fuorchè un esterno di centrocampo.
Il resto l’ha fatto, lo ripetiamo, la qualità non eccelsa della rosa. Troppi gregari e pochi (?) leader. Adesso Andrea Agnelli e il suo staff hanno almeno molto tempo per programmare il futuro. Questo campionato è andato, si pensi al futuro, e magari un po’ meno al passato. E, nel presente, si cerchi di salvare almeno la faccia, a cominciare da sabato prossimo, quando a Torino arriverà il Milan. Intanto, serve chiarezza: bisogna ufficializzare che non sarà Del Neri il tecnico del futuro, nella speranza (per ora vana) che sia il tecnico a fare un passo indietro.
Il crollo della Juve non deve però far passare in secondo piano la grandezza dell’impresa del Bologna. Che sta scrivendo la pagina migliore del nostro calcio: quando tutto sembra crollare, bisogna far gruppo e lottare, con umiltà e coraggio. Sì, il Bologna è un grande esempio per tutti. Avesse avuto la Roma la stessa compattezza, ne avremmo visto delle belle. Ranieri ha detto cose pesanti: gli interessi personali hanno prevalso su quelli della squadra. Malesani invece è riuscito a compiere una sorta di miracolo: sul campo ha conquistato 38 punti, 3 soli meno della corazzata Juve. Complimenti sinceri.
Fonte: Sergio Rizzo per Il Corriere dello Sport
Fabio Longoni – www.calciomercatonews.com