JUVENTUS QUAGLIARELLA INFORTUNIO RECUPERO NAPOLI – La Juve lontana dalla zona Champions accresce i rimpianti di Fabio Quagliarella: star fuori pesa ancora di più, non poter dare una mano diventa una sofferenza. Il pensiero, ogni tanto, scivola ancora all’Epifania, alla partita con il Parma durata tre minuti, al ginocchio in pezzi come la stagione. Fabio aveva segnato nove gol, contava di battere il suo primato personale e trascinare in alto la squadra, al tempo sulla scia del Milan e avvinghiata al sogno scudetto. Sfumò tutto in un urlo di dolore, nel pianto dirotto al momento della diagnosi, nelle luci della sala operatoria di Villa Stuart, a Roma, dove il professor Pier Paolo Mariani, tre giorni dopo, ha ricostruito il crociato e garantito, con la sua esperienza, un recupero record.
OBIETTIVO -« Procede tutto bene- confida adesso l’attaccante -.L’obiettivo è tornare a maggio». Ha fissato la partita, Juventus-Chievo: in campo, di fatto, un girone dopo, poi gli resterebbero la trasferta di Parma e la gara conclusiva contro il “suo” Napoli. Tre partite per riacciuffare una stagione che al momento del crac sembrava compromessa e magari partecipare allo sprint per salvare il campionato bianconero. Fabio lavora duro per riuscirci: tutti i giorni, mattina e pomeriggio, al centro di fisioterapia e riabilitazione Isokinetic di Torino, diretto dal dottor Fabrizio Tencone, il coordinatore dell’area medica bianconera. Alle 9.30 è già nella piscina specifica per idrokinesiterapia, seguito da Roberto, uno dei suoi “angeli custodi”: in acqua rimane circa un’ora, corre e salta, simula il colpo di testa. Alle 11 passa in palestra, con l’altro “ angelo”,Paolo: primi carichi di lavoro, massaggi, esercizi con la tavoletta. E in palestra lavora – due ore, due ore e mezzo – anche nel pomeriggio. Nella prossima settimana è prevista la seconda visita di controllo a Villa Stuart, ma c’è ottimismo: presto Fabio comincerà a correre, sempre più intensamente, dal tapis roulant ai due campi del centro. A Vinovo, come ha già fatto Buffon, riapparirà solo a ridosso del rientro, non semplicemente recuperato ma pronto a lavorare con il gruppo.
PORTAFORTUNA- Nel frattempo, Quagliarella sta vicino ai compagni. E se momentaneamente non puà essere bomber, si ricicla “portafortuna”: li ha salutati prima delle partite casalinghe con Bari e Inter, che hanno fruttato due vittorie e, contro i nerazzurri, indicazioni splendide purtroppo bruciate a Lecce.
«Dobbiamo imparare a vincere anche contro le piccole- sospira -.Purtroppo, al momento del salto si qualità ci fermiamo. Adesso dobbiamo resettare e ripartire ». Parla al plurale, ma lui ripartirà solo a maggio. Intanto riempie le sue giornate di fatica e di speranza, su e giù tra casa e l’Isokinetic accompagnato da papà Vittorio o mamma Susanna che si sono spostati, talvolta alternandosi, da Castallammare di Stabia a Torino per stargli accanto. I primi giorni sono stati difficili, ma adesso Fabio è tranquillo, smanioso di ritrovare il gol, collaborativo nel suo oscillare tra palestra e piscina in giornate tutte uguali. Anche dopo il lavoro, per la verità: cinema e cene con gli amici gli appuntamentiripetuti di una vita semplice.
Fonte: Corriere dello Sport
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