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Napoli, squalifica Lavezzi, società azzurra tuona: “Cambiate le carte in tavola!”

NAPOLI SQUALIFICA LAVEIZZ – Lavezzi non giocherà contro il Milan. La Corte di Giustizia Federale ha confermato la sentenza di primo grado per lo sputo a Rosi: tre giornate di squalifica. Ma il Napoli urla la sua rabbia: « Cambiate le carte in tavola» . Perché il giudice sportivo, Giampaolo Tosel, aveva compiuto le sue scelte sulla base delle riprese di Sky. La Corte di Giustizia federale, invece, ha utilizzato quelle di «Controcampo » , trasmissione sportiva di Retequattro. E in in queste immagini la « traccia salivare » del delitto sarebbe più evidente (Lavezzi colpirebbe Rosi con lo sputo al petto, a destra; Rosi, invece, centrerebbe il fianco sinistro dell’avversario).«Abbiamo giocato un tempo con una squadra e un arbitro e il secondo con un’altra squadra e un altro arbitro» , si lamenta l’avvocato del Napoli, Mattia Grassani. Concorda l’avvocato di Lavezzi, Paolo Rodella: quelle riprese «non potevano entrare nel dibattimento in quanto non portate in primo grado » .Ma da via Allegri, la Figc smentisce. Spiegano in Federazione: la segnalazione del procuratore federale, Stefano Palazzi, conteneva le immagini passate su tutte le emittenti; il dossier è arrivato a Tosel ed è stato inviato agli avvocati delle parti. Conclusione: nessun cambiamento di carte in tavola, le prove di secondo grado erano presenti già nel giudizio di primo grado, soprattutto le parti hanno avuto tutte le prove del processo.

ZONA D’OMBRA -Il caso è scottante perché al di là del fatto ( lo sputo ormai non lo smentisce più nessuno e le immagini mostrate ieri a a Grassani e Rodella lascerebbero pochi dubbi), lavicenda potrebbe sollevare la questione dell’affidabilità della prova televisiva, dell’oggettività delle immagini, della scelta. Questione non di poco conto, sollevata quando il calcio italiano decise di dotarsi di questo controverso strumento, controverso per via della molteplicità delle immagini in un mondo sempre più ricco dal punto di vista dell’offerta mediatica. Il ricorso di Grassani e Rodella si basava sul fatto che non c’era«affidabilità tecnica»della prova, che mancava« la certezza documentale».Le immagini su cui aveva giudicato Tosel mostrava il gesto ma non lasciavano intravedere il« prodotto »di quel gesto. Questa la tesi difensiva.Ieri mattina, però, la tesi è saltata davanti alle immagini utilizzate dalla Corte di Giustizia Federale. Grassani e Rodella sono rimasti spiazzati.« Le guardiamo per pura cortesia, ma queste immagini non sono quelle di Sky e su quelle di Sky noi abbiamo costruito il ricorso », avrebbero detto. In realtà, come ha poi sottolineato Grassani, le immagini non sono diverse, diversa è la rielaborazione. In sostanza, sarebbero state ingrandite e ingrandendole le« tracce del misfatto »sarebberodiventate evidenti.

DELUSI -I legali del Napoli e di Lavezzi, dopo aver visionato le immagini, hanno capito che nessuno sconto sarebbe stato fatto. Conseguenza: Lavezzi salterà la sfida di domani sera col Catania, quella successiva conil Milan e, subito dopo, la partita con il Brescia. Per la squadra di Mazzarri un brutto colpo, soprattutto in vista dello scontro-scudetto con i rossoneri. I legali e la società hanno immaginato qualche altra via d’uscita. Ad esempio, un ricorso al tribunale arbitrale del Coni. Una strada impossibile: per i tempi (incompatibili con le urgenze del campionato) e per la pena (a questo organo si può ricorrere solo per squalifiche dalle venti giornate in su).

ARRABBIATI -Ma se gli avvocati erano delusi, molto più delusi ieri erano i tifosi del Napoli e il presidente, Aurelio De Laurentiis. E se la protesta popolare è pubblicamente montata attraverso i siti più cari alla tifoseria, la rabbia della società è rimasta sottotraccia. L’avvocato Grassani l’ha trasmessa all’esterno:« De Laurentiis è molto arrabbiato». La giornata prometteva fuochi e fulmini. De Laurentiis non è certo uno che si nasconde dietro un dito, soprattutto quando deve manifestare il suo disappunto. Ma la vicenda toccava nervi così scoperti che una parola fuori posto avrebbe potuto creare pericolosi incidenti diplomatici. Anche per questo il presidente ha preferito tacere affidando a Grassani il compito di manifestare all’esterno la delusione del club. L’ipotesi che la società possa compiere nuovi passi, non è da escludere anche se ora, il motivo del contendere è cambiato: dalla squalifica di Lavezzi, alla certezza della provatelevisiva.

Fonte: Corriere dello Sport

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