CALCIOPOLI JUVENTUS INTER PALAZZI MORATTI TELEFONATE – Con tutta la pazienza del mondo abbiamo fatto passare la festa di Juve-Inter, senza però permettere che sia gabbato il santo: siamo a 15 giorni dal nuovo via libera dato dalla Commissione di Garanzia alle indagini di Calciopoli 2 e sarebbe il caso di muoversi un po’ da parte della Procura federale sul fronte dell’esposto Juventus, presentato il 10 maggio ultimo scorso. Ancora qualche giorno, il tempo per il perito del tribunale di Napoli, Roberto Porto, di ultimare il deposito delle trascrizioni delle quasi 300 telefonate richieste come prove dalle difese e dai pm: domani le trascrizioni dovrebbero essere depositate e a disposizione delle parti, martedì 22 alla ripresa delle udienze ufficialmente inserite nel fascicolo processuale.
TOCCA A MORATTI Palazzi dovrà richiederle ed esaminarle per poi passare alla fase 2 della sua indagine: era partito prima di Natale ascoltando Bergamo (che s’era messo a disposizione, visto che non è tesserato), poi dopo Natale ha ascoltato Pairetto.Inviata una lettera di convocazione senza risposta al non tesserato Moggi, ora sembra ci si stia concentrando sulla figura centrale di quell’esposto, l’attuale presidente dell’Inter e – ai tempi di Calciopoli azionista di maggioranza, Massimo Moratti. La Federazione non ha ancora comunicato l’agenda delle audizioni prossime venture, ma sembra che proprio il patron interista dovrebbe essere ascoltato (probabilmente a Milano) tra la fine di febbraio e l’inizio di marzo. E assai probabile che sia Stefano Palazzi e non uno dei vice finora impiegati per ascoltare Bergamo e Pairetto a porre tutte le più imbarazzanti domande del caso: dalle versioni discordanti date sul caso Nucini, cavallo di Troia interista nella Can, all’esposto alla Procura di Milano ( Tronchetti parla di contatti con la Bocassini, l’Inter ha sempre negato); dalle telefonate a Bergamo a quelle di Facchetti ad un arbitro in attività ( De Santis: anche lui dovrà essere chiamato a confermare quanto dice e urla ai quattro venti, ora col supporto dei file telefonici, da cinque anni) e designatori.
TELEFONATE CALDE L’attesa delle altre trascrizioni è fondamentale – così come l’acquisizione dell’ultimo interrogatorio di Nucini – perché tra queste 300 telefonate ci sono quelle più imbarazzanti: quella in cui si chiede di far cambiare lo score di Bertini con l’Inter (5-4-4) a quella dello stesso Bertini (da ascoltare) sull’imbarazzo per i toni usati nei suoi confronti. Altra figura chiave della vicenda Inter e che non può passare in cavalleria come pretende la parte nerazzurra in riferimento ai presupposti morali dello scudetto 2006, quella del vicedesignatore Mazzei: con lui la telefonata per provare a condizionare la famosa griglia arbitrale poi passata alla storia per il controverso «metti Collina» della sucessiva telefonata Facchetti-Bergamo.Interessante sarà capire – al di là del caso Inter – come Palazzi interpreterà la lettura di altre telefonati rilevanti (non lo furono nel 2006… chissà perché?) di presidenti e dirigenti in carica ( Cellino, Campedelli etc.) e del gruppo “Amici di Meani” di cui facevano parte molti tesserati ancora in attività. Si procederà all’indagine a fine stagione, lasciando concludere l’anno ai vari Rosetti, Copelli, Brighi. Tra le telefonate, ricordiamolo, ci sono anche le due che vedono protagonista il presidente federale Abete con l’ex vice e squalificato per cinque anni con proposta di preclusione (in questi giorni vedrà la luce la norma ad hoc) Innocenzo Mazzini. A Napoli, intanto, martedì prossimo si riparte dal via libera all’utilizzabilità delle telefonate e all’invito al pm Narducci a cominciare la sua requisitoria: se – come pare – il pm comincerà nell’udienza del 1° marzo, possibile la fissazione di un’agenda processuale per portare a chiudere il primo grado entro maggio.
PACE DI BERGAMO Si chiude una vicenda collaterale di Calciopoli: i due ex designatori Paolo Bergamo e Stefano Tedeschi chiudono davanti al giudice di pace di Roma la querelle (e querela) legata ad una durissima lettera in cui Bergamo replicava al successore Tedeschi, che aveva affondato la lama dell’accusa nel mesi post Calciopoli in un’intervista. Pace arrivata via lettera con scuse e spiegazioni che hanno convinto Tedeschi a ritirare la querela.
Fonte: Tuttosport
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