Juventus-Inter, Moratti furibondo: nel mirino la squadra e l’errore di Eto’o

JUVENTUS-INTER MORATTI FURIBONDO ETO’O – Re Leone? Macché, lo sciagurato Egidio. I sogni di un’incredibile rimonta scudetto si infrangono ( a meno di nuovi passi falsi del Milan) sulla traversa – colpita a porta vuota – da Samuel Eto’o. Sì, l’uomo da ventisette gol stagionale, il fuoriclasse dai gol impossibili. Se l’Inter esce ancora una volta con le ossa rotta dall’Olimpico, è per colpa degli erroracci del suo serial killer. Perché, oltre alla traversa, il Re Leone ha pure ciccato un’altra palla a tu per tu con Buffon che peraltro è stato magistrale nell’unica occasione in cui Eto’o ha fatto l’Eto’o.

RABBIA MORATTI Il tutto, per la rabbia di Massimo Moratti, rimasto ancora una volta davanti alla tv ( dopo Calciopoli non si è più presentato a Torino) e insoddisfatto di una prova a larghi tratti sconcertante della sua squadra che soltanto a fine partita, quasi per inerzia, è riuscita a schiacciare una Juventus peraltro ridotta in dieci dall’infortunio di Matri. Un’Inter che in trasferta proprio non va, visto che, dopo la sconfitta di Udine, ha nuovamente sbagliato tutto deragliando miseramente sotto i colpi della Juventus. Il che, aggiunto ai patimenti con Catania ( vittoria in rimonta) e Bari ( successo ben più largo nel punteggio di quanto dicesse il campo) apre una falla a cui Leonardo dovrà mettere rimedio. L’immagine dei patimenti nerazzurri è il volto sconsolato di Samuel Eto’o a fine partita dopo essere rimasto fagocitato nella morsa bianconera senza riuscire praticamente mai a saltare Frederik Sorensen ( in tutto il match, ci è riuscito una volta sola) che, oltre a essere poco più di un ragazzo, guadagna cinquecento volte ( sì, avete capito bene) meno di lui. Visto che lo stipendio non fa un giocatore, il danese ha annullato il Re Leone, molto infastidito dai buu che hanno costellato la sua partita: niente a che vedere col diluvio di fango che accompagnava Balotelli sin da quando metteva piede in campo, ma comunque qualcosa di fastidiosissimo. A proposito di Balotelli, sacrificato in nome del fair play finanziario e spedito a Manchester, sponda City, per 21 milioni di euro: ieri l’Inter per la prima volta dopo tanti anni, non aveva in campo nemmeno uno dei due “ storici” anti-Juve, ovvero SuperMario e Julio Cruz che probabilmente avrà visto la partita dal suo buon retiro argentino. E né Eto’o, tanto meno Pazzini ( vanamente alla ricerca del centesimo gol da professionista in Italia) e Sneijder, sono riusciti a raccogliere l’eredità lasciatagli in dote dai compagni.

SNEIJDER SPAESATO Piccola, piccolissima, pure la partita di Sneijder che, dopo aver illuminato l’Inter con la Roma e regalato un super gol pure alla sua Nazionale nonostante l’impiego part- time ( appena 45’ contro l’Austria), non è riuscito a far cambiare marcia all’Inter. L’ex Galactico, proprio come nei giorni più cupi dell’era Benitez, non è mai riuscito mai a trovare la posizione tra le linee, andandosi a schiacciare su Thiago Motta per andarsi a prendere qualche pallone buono davanti alla difesa. Malesseri peraltro evidenziati dal lungo colloquio con Eto’o a inizio ripresa per stabilire le posizioni in campo nonostante la reprimenda di Leonardo nello spogliatoio. Sintomi di un disagio evidente che ha attanagliato l’Inter nella notte dell’Olimpico, uno stadio diventato maledetto per i morattiani dopo Calciopoli. In gergo, la chiamano legge del contrappasso.

Fonte: Tuttosport

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