CALCIOMERCATO NAPOLI FERNANDEZ – La curiosità è forte: ha confidato agli amici di La Plata di aver già telefonato a Josè Sosa per farsi raccontare il Napoli, le emozioni del San Paolo, i progetti di De Laurentiis, i metodi di Mazzarri, il campionato italiano. La calamita speciale è rappresentata da una maglia che agli argentini ricorda le magie di Maradona: quasi un vincolo di appartenenza. Federico Fernandez ha firmato un contratto di cinque anni con il Napoli: ha scelto questa squadra con orgoglio e determinazione, dopo aver vinto lo scudetto (il Torneo di Apertura 2010) con l’Estudiantes, scartando altre offerte importanti, perché è un club che si sposa alla perfezione con le sue aspettative, con i suoi desideri, con le sue ambizioni.
Fernandez è l’ultima intuizione in ordine di tempo di una società che ha imparato sul mercato a muoversi in anticipo, dimostrando che la competenza è la forza del futuro: il fattore determinante. Il Napoli aveva già bruciato la concorrenza per Hamsik e Lavezzi, appena ritornato in serie A, così come aveva fiutato l’affare andando a prendere Gargano dal Danubio. E più avanti, storia recente, è arrivato prima dell’Inter su Cavani, riuscendo a programmare ogni mossa con la sapienza di chi sta costruendo le basi per dominare la scena.
LA STRATEGIA – Fernandez è l’ennesimo tassello di una strategia che ha permesso al Napoli di crescere con quella gradualità indispensabile per raggiungere il vertice e trovare stabilità. A gennaio, con astuzia e tempismo, agendo dietro le quinte, il club di De Laurentiis ha concluso l’acquisto dello spagnolo Victor Ruiz, classe 1989, difensore centrale dell’Espanyol, una delle migliori espressioni della Liga. E si è assicurato anche Fernandez, ventidue anni il 21 febbraio, nato nel 1989 a Tres Algarrobos (provincia di Buenos Aires) e considerato come uno dei talenti più validi del campionato argentino. L’ha portato via dall’Estudiantes versando due milioni e ottocentomila euro: piaceva alla Fiorentina, al Valencia e al Villarreal.
Attraverso il suo procuratore, Gustavo Goñi, Fernandez si è legato al Napoli fino al 2016: il suo arrivo in Italia è previsto per il mese di luglio, quando scatterà il ritiro della squadra di Mazzarri. Ma Fernandez ha già iniziato a farsi spiegare la serie A: sta seguendo il torneo davanti alla televisione, conosce bene Sosa, altro prodotto del settore giovanile dell’Estudiantes e ha chiesto consigli preziosi anche a Juan Sebastian Veron, che ha conquistato uno scudetto nel 2000 con la Lazio di Sven Goran Eriksson e Sergio Cragnotti.
LE CARATTERISTICHE – Fernandez è abituato a giocare in una difesa a tre, sul centro-destra, ma può adattarsi anche alla linea a quattro. Di solito si muove vicino a due elementi esperti come Leandro Desabato (1979, ex Argentinos Juniors) e a German Re (1981, cresciuto nel Newell’s Old Boys). Alejandro Sabellae l’allenatore che l’ha lanciato e valorizzato a La Plata. E proprio Sabella, dopo aver vinto il campionato di Apertura nel 2010, anche a causa dell’imminente partenza di Fernandez, si è dimesso per incomprensioni con i dirigenti: una spaccatura accentuata dalla cessione allo Spartak Mosca dell’esterno sinistro Marcos Rojo, 20 anni, seguito in precedenza dal Napoli. Sabella, alla vigilia dell’inizio del Torneo di Clausura, ha lasciato la panchina a Eduardo Berizzo, ex assistente di Marcelo Bielsa nella nazionale cilena. Berizzo è alla sua prima esperienza da tecnico, dopo una buona carriera da stopper nel Newell’s Old Boys, nell’Atlas, nel River Plate, nel Marsiglia, nel Celta Vigo e nel Cadice.
Potente a livello atletico, Fernandez è bravo nei colpi di testa e ricorda un po’ Samuel: ha temperamento e personalità nelle chiusure, sempre nei limiti della correttezza. E’ alto un metro e 89 (per un peso di 81 chili), ma è rapido negli spazi stretti e nei recuperi: è ordinato negli appoggi, ha senso della posizione, cerca spesso l’anticipo. Non soffre le punte sguscianti, si adegua al tipo di centravanti che si trova davanti. E’ un destro naturale, ma anche con il piede sinistro si disimpegna con naturalezza. In occasione dei calci piazzati, si presenta in area di rigore: ha segnato sei gol con l’Estudiantes.
LA STORIA – Fernandez ha esordito in campionato il 22 marzo del 2009, alla settima giornata del Clausura: Sabella lo fece entrare a un minuto dalla fine, al posto di Desabato, contro il Racing Club (0-0). Ha realizzato la sua prima rete da professionista il 3 maggio dello stesso anno sul campo del Lanus: 3-1 per l’Estudiantes. Sempre durante quel Clausura ha messo il suo sigillo nel 5-1 sull’Independiente. Più avanti ha trovato spazio nel tabellino dei marcatori nella “Copa Sudamericana 2009-10” contro il Club San Luis. Nel Torneo di Apertura vinto dall’Estudiantes ha segnato al Godoy Cruz e nella “Copa Sudamericana 2010-11” ha sorpreso il Newell’s Old Boys con uno dei suoi inserimenti.
Fernandez ha cominciato da protagonista anche il Clausura: nella prima giornata, disputata ieri (11 febbraio), l’Estudiantes di Berizzo ha debuttato battendo in casa per 2-1 il Newell’s Old Boys. Ha sbloccato il risultato dopo 12 minuti il centravanti Gaston Nicolas Fernandez e al 23’ è arrivato il raddoppio con Gabriel Ivan Mercado: il Newell’s, allenato da Nestor Sensini (ex jolly di Udinese, Parma e Lazio), ha ridotto le distanze soltanto al 44’ della ripresa con il centravanti Juan Manuel Cobelli.
Fonte: Corriere dello Sport
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