CALCIOMERCATO MILAN THIAGO SILVA SI RACCONTA / Si racconta in un’intervista al settimanale Sport Week, il talento dei rossoneri e della nazionale verdeoro; Thiago Silva, parla del suo momento critico, quando sei anni fa, mentre era in prestito alla Dinamo Mosca, si ammalò: “Mi hanno mandato in prestito alla Dinamo Mosca, ma la città era brutta, faceva freddo ed io mi sono ammalato. Sono stato in ospedale sei mesi. Ero dieci chili sopra il mio peso. In ospedale nessuno voleva mangiare ed erano tutti magri, magri come il mio compagno Antonini. Io invece avevo sempre fame e quando mia mamma mia ha visto era convinto che non stessi male. Invece mi mancava totalmente la forza. Entrava il medico per farmi camminare ma io non ce la facevo. E poi la malattia è contagiosa, mi hanno messo in isolamento, non potevo vedere nessuno. Ogni tanto arrivava una dottoressa e mi faceva una puntura. Tre-quattro al giorno, più dieci-quindici pillole. Seppi di avere la tubercolosi da sei mesi. I dottori mi hanno detto che, se fossero passate altre due settimane, potevo morire. Per questo, quando gioco, ricordo sempre quei momenti in Russia – il difensore centrale ha poi parlato del suo stile di vita, privo di uscite la notte e bravate, per le quali il suo connazionale Ronaldinho è stato più volte rimproverato dalla società – E’ stato a Porto Alegre che ho imparato a non uscire la notte. Non avevo i soldi per fare tardi nei locali. Non ho mai iniziato neanche a bere. Andavo a scuola, mi allenavo, e poi di corsa a casa. Ho provato una volta sola la Birra, e non mi è piaciuta. Il Cuba Libre? Non so neanche che cos’è. Bevo troppa Coca-Cola, quello si, anche prima delle partite“. Ha poi concluso l’intervista con una promessa, che farà senz’altro piacere alla tifoseria nerazzurra: “Io voglio giocare ancora tanto al Milan. Almeno fino a 35-37 anni. Poi potrei tornare in Brasile“.
Fabio Alberti – www.calciomercatonews.com