BARI INTER CHIVU PROVA TV – Provate a chiedere al Bari cosa se ne fa delle tre giornate di squalifica (come minimo) in arrivo sul caschetto slacciato di Chivu. Chiedete a Ventura se è contento dell’indiretto favore fatto ai prossimi avversari dell’Inter. Vi risponderà che non gliene può fregare di meno, che guarda in casa sua e che avrebbe fatto comodo a lui giocare un bel po’ di partita contro i campioni del mondo in superiorità numerica. La cossiddetta prova Tv, che sanziona a posteriori comportamenti violenti non visti dall’arbitro, è cosa buona, perchè diventi anche giusta deve fare un passo avanti: avere valore immediato. Visto in televisione il pugno di Chivu mi ha suscita to rabbia e indignazione. Ma non è tanto il suo gesto (di cui si è ampiamente pentito) ad essere sotto accusa, proviamo a fare astrazione, non parliamo più di Chivu ma facciamo un discorso generale. Le telecamere colgono imemdiatamente un gesto violento sfuggito all’arbitro: ad un ufficiale di gara (sia esso il quarto uomo o un ispettore in tribuna) occorre una manciata di secondi per capire se quella condotta rientra nei parametri sanzionabili con la prova tv. Se è così, il giocatore responsabile viene espulso immediatamente e la prima squadra a trarre giovamento da questa situazione é proprio quella che ha subito il torto.
Non mi sembra così difficile, non mi sembra una rivoluzione dei costumi e delle traiettorie delle orbite terrestri. Si richiede un’assunzione di responsabilità da parte degli ufficiali di gara ampiamente alla loro portata. Punto e basta. Non complichiamoci sempre la vita con astruse considerazioni. E’ già successo, anche se non ufficialmente. E’ esattamente quello che è accaduto nella famosa finale mondiale tra Italia e Francia con la testata di Zidane a Materazzi. L’episodio, visto immediatamente nel monitor di servizio, è stato segnalato tempestivamente all’arbitro che ha espulso Zidane. E la prima a beneficiare di questo legittimo provvedimento è stata l’Italia. Fuori Zidane, un riferimento della Francia, fuori un possibile rigorista ecc.
La prova tv passerebbe dal tribunale (calcistico) al campo, per essere al servizio dell’arbitro e della giustizia. Non sommaria, ma immediata. La telecamera diverrebbe una sorta di quinto uomo. Chi ha paura di tutto questo? Non credo la procura federale che farebbe volentieri a meno dei supplementi di lavoro e di indagine a cui è sottoposta ogni volta che deve esaminare un fatto che rientra nella sfera della prova tv. I parrucconi dell’International Board (l’organismo supremo, l’unico autorizzato a cambiare le regole del calcio)? Quelli che hanno paura di tutto quanto faccia scricchiolare l’immutabile sistema secolare del calcio? Proprio loro, che sono purtroppo anche quelli che decidono. Se siamo d’accordo sulla prova tv con effetto immediato, incominciamo a parlarne, sollecitiamo i vertici della nostra Federcalcio, creiamo un movimento d’opinione. I pianeti continueranno il loro movimento e il calcio sarà un po’ più giusto.
Fonte: Sportmediaset
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