CATANIA-MILAN PROBABILI FORMAZIONI CASSANO PATO IBRAHIMOVIC – Come può essere una partita «incasinata» ? Piena di confusione tattica? Contro un avversario particolarmente spigoloso? Una sfida che non riesci a decifrare o — peggio — a gestire? La risposta è nei pensieri di Massimiliano Allegri, che ha usato un aggettivo non proprio tecnico ma al tempo stesso denso di significati per descrivere la gara di stasera al Massimino. Noi azzardiamo una risposta. O almeno, una buona parte di essa: una partita si può definire incasinata quando alla vigilia non hai ancora deciso del tutto chi tenere fuori tra Pato e Cassano. Un bel dilemma. Allegri ieri ha parlato di possibilità paritarie: cinquanta e cinquanta. Difficile che fosse davvero così indeciso: un’idea ce l’aveva già, ma probabilmente non era ancora quella definitiva. L’ago della bilancia in realtà pende da una parte, e il piatto è quello di Cassano. Miglioramenti Una scelta che potrebbe sembrare contro logica, visto come sono andate le cose mercoledì in Coppa Italia a Genova. Pato ha dato l’impressione di un giocatore restituito all’agonismo e ai meccanismi di squadra. Ha messo a segno due gol magnifici, si è proposto e soprattutto si è sbattuto. Era specialmente quest’ultima parte quella che ad Allegri premeva vedere: sull’abilità davanti alla porta nessuno ha mai avuto dubbi. Insomma, dopo due panchine «di riflessione» pareva un esame superato e un giocatore riabilitato al rango di titolare. Castighi Nelle ultime ore, invece, è cresciuta la netta sensazione che Cassano questa sera sia favorito per partire dal primo minuto accanto a Ibrahimovic. Un po’ anche per via delle parole di Allegri su Pato: «Ha bisogno di essere sereno. Se deciderò di farlo giocare dall’inizio farà una grande partita, se partirà dalla panchina succederà la stessa cosa. Fra pochissimi giorni avremo un altro impegno: giocare sempre piace a tutti, ma per tenere alta l’intensità e il livello delle prestazioni ogni tanto bisogna anche recuperare» . Il messaggio non è nemmeno così criptico. Appunto perché Pato a Genova ha speso molto, oggi potrebbe tirare il fiato, visto che il Milan d’ora in avanti giocherà ogni tre-quattro giorni. Diciamo che in questo caso non si tratterebbe più di una panchina punitiva (anche se Allegri non definirebbe tali quelle precedenti nemmeno sotto tortura). Per FantAntonio altre posizioni scalate nelle gerarchie di Allegri, che ieri ha descritto il ballottaggio — perché ballottaggio rimane — col classico fifty-fifty. E’ utile ricordare che soltanto tre settimane fa il barese viaggiava sull’ordine del 30 per cento e il suo allenatore prospettava tempi abba- stanza lunghi per poterlo vedere in campo dall’inizio. Poi, i miglioramenti atletici uniti all’innata intesa con Ibra (fattore basilare) hanno accelerato bruscamente i tempi. Una squadra intera Per quanto riguarda le altre parti del campo, senza andare troppo lontano ci potrebbe essere un turno di riposo anche per Robinho, con Merkel pronto all’impiego sulla trequarti. Se invece il brasiliano partisse dall’inizio, il biondo 18enne sarebbe favorito su Emanuelson accanto a Van Bommel e Ambrosini (non al top) in mediana. Allegri si prepara per Catania come fosse una battaglia: «Una squadra rognosa da affrontare, una squadra argentina che la metterà sull’intensità. Noi però abbiamo smaltito la fatica di Dubai e ritrovato brillantezza» . Resta l’enorme problema degli infortuni. Con l’aggiunta di Abate si viaggia a quota 11. Un’intera squadra, per un 3-4-2-1 di un certo livello: Amelia; Abate, Nesta, Zambrotta; Strasser, Gattuso, Pirlo, Flamini; Seedorf, Boateng; Inzaghi. Allegri spera che questa formazione si dissolva in fretta.
Fonte: Gazzetta dello Sport