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Calciomercato Juventus, manca l’uomo gol: senza, non si vince…

CALCIOMERCATO JUVENTUS BOMBER GOLEADORE – E’ partita la caccia al colpevole. Chi sta frenando la Juve nella sua rincorsa verso l’alta quota? L’attacco, recita l’analisi più immediata e semplicistica dopo lo 0-0 di Marassi con la Samp. Il bomber di razza, che non c’è, risulta la sotto cartella che specifica meglio l’accusa. Già, è l’effetto goleador: vince chi ce l’ha e chi ne fa a meno, per mille motivi, si accomoda più indietro. Ma i numeri dicono molto, non tutto. E a volte sono fuorvianti, oppure confermano, oppure smentiscono. Spesso, si possono interpretare. Perché la squadra di Gigi Del Neri ha il secondo potenziale offensivo del campionato, dopo il Milan capolista. Sì, rossoneri prolifici come nessuno con 37 reti, poi i bianconeri con 35. E allora? E allora a comporre il reparto c’è la massiccia partecipazione di chiunque la butti dentro, non necessariamente una punta. Puoi ritrovarti con le ali e i centrocampisti nella doppia veste, come capita per esempio a Milos Krasic nella Juve o Dejan Stankovic nell’Inter, tanto per fare due esempi.

BUCHI NERI Dunque, il colpevole ha più sfumature e per disegnare l’identikit credibile concorrono elementi di più giocatori.La solitudine di Amauri, manco fosse un numero primo: zero exploit in serie A da quasi un anno (14 febbraio 2010, sigillo contro il Genoa nel successo per 3-2), zero segni di svolta nella sostanza, zero fortuna. Emblematico, forse necessita di una benedizione. Di più non si può dire, altrimenti l’allenatore si incavola. E allora alla Juve non resta che aspettarlo, sperando che sia un Amauri-Godot stile Del Piero: sì, l’Avvocato lo soprannominò così, in atteso di rivederlo segnare.

CHI INCIDE Cifre alla mano, comunque, il bomber di lusso è sinonimo di leadership, di uomo in più.Prendete Zlatan Ibrahimovic, autore sin qui di 12 gol in campionato. E’ una sicurezza, una calamita per i compagni.Alla Juve, invece, manca una figura simile. Lo è stato, fino al momento dello sfortunato incidente al ginocchio, Fabio Quagliarella. E quasi a sorpresa, perché in carriera non era mai stato così prolifico, così catalizzatore.Ma da quando l’attaccante di Castellammare di Stabia è finito ko (potrebbe tornare verso fine aprile) è calato il sipario. E spesso Del Neri è rimasto senza scelte, perché a turno sono finiti in infermeria Alex Del Piero, Vincenzo Iaquinta, per non dire di Amauri, nel suo continuo dentro-fuori, e per non dire di Luca Toni, preso, scaraventato in campo a Napoli e poi subito andato al tappeto nella gara di coppa Italia successiva (lo rivedremo a metà febbraio). E chi invece il bomber ce l’ha, se lo coccola per bene. Ibra, che vuol dire fiducia, e scudetto.Certo. Ma anche Edinson Cavani, grimaldello del Napoli a quota 14 che corre e gonfia la rete, giovane e pimpante. Poteva essere bianconero, ma il Palermo fu più lungimirante… Su Marco Borriello, bloccato a 9 gol, basta il recente ricordo della campagna acquisti estivi: Beppe Marotta lo voleva in prestito, lui ha preferito la Roma e soprattutto andarci con la sicurezza di essere acquisito a titolo definitivo.La Lazio, invece, ripercorre più o meno il cliché juventino: Sergio Floccari (6) e Mauro Zarate (4) non sono esplosivi.

D’ORO In Europa, poi, c’è chi non scende mai e si tiene su livelli altissimi. Si passa da un Leo Messi già a segno 19 volte nella Liga a un Dmitar Berbatov che ne ha messo 17 con la maglia del Manchester United. Squadre che comandano, squadre che sanno a chi dare la palla.Poi, ovvio, anche oltreconfine ci sono i casi clinici. Restando ai Red Devils, in effetti, si può rimarcare un Wayne Rooney impantanato a due, quasi un’eresia pallonara.

L’AMMISSIONE «La differenza la stanno facendo i goleador», conferma l’ad Beppe Marotta. Nella Juve priva del Quaglia-gol, il capitano è con Iaquinta a 4, Amauri, Martinez e Toni a 0.Numeri tristi, numeri non da primato, e nemmeno da Champions se vogliamo.Gli infortuni, nel calcio, sono da mettere in preventivo. Tanti, e continui, no. Così, da ora in avanti il pensiero positivo punta sui recuperi come fossero i veri affari di gennaio. Altro che calciomercato, altro che i sogni mancati. Edin Dzeko, nel City, è ancora a secco. Ok, è una magra consolazione…

Fonte: Tuttosport

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