LECCE MILAN PATO IBRA GATTUSO SEEDORF – La smorfia di Adriano Galliani è più eloquente di tante parole. «Mamma mia» , sembra voler dire la mimica facciale dell’amministratore delegato rossonero inquadrato in tribuna. Lo zuccotto calato fin quasi sugli occhi non gli ha impedito di gustarsi il delizioso pasticciotto impastato da Zlatan Ibrahimovic. Sì, Ibra è uno di quelli che non può fare a meno. del gol, uno che segna in tutti i modi e da tutte le posizioni. Uno che ti cambia le partite quasi sempre e quasi mai in maniera banale. L’ha fatto anche a Lecce, dopo un primo tempo soprattutto di noia. L’ha fatto suscitando un «oh» di stupore in tutto lo stadio. Battibecco con Pato E’ successo al terzo minuto del secondo tempo: palla che arriva sul piedone dello svedese, lui che lascia in poltrona Vives e Gustavo, s’aggiusta il pallone e col sinistro sgancia un tiro che s’infila sotto l’incrocio dei pali. Un gol straordinario, un gol alla Ibra. L’undicesimo in campionato, il quindicesimo con la maglia del Milan. In tanti dopo la rete del vantaggio hanno voluto abbracciarlo. Anche Alexandre Pato, quello che forse più l’aveva fatto sbraitare durante la partita. «Se segui Zlatan non sbagli: lui vuole sempre vincere» , aveva detto qualche giorno fa Antonio Cassano parlando del fenomeno svedese. E infatti Ibrahimovic non ci sta a fare 0-0 con il Lecce. Lo capisce quasi subito anche il compagno di reparto brasiliano: Zlatan rimprovera più volte Pato nel corso del primo tempo e s’arrabbia con lui perché non entra in area per raccogliere i suoi suggerimenti, ma aspetta il pallone troppo lontano dalla porta. Un po’ di nervosismo anche durante l’intervallo: piccolo battibecco tra il Papero e Gattuso, con Seedorf costretto a fare da paciere. L’olandese spiegherà: «A volte da fuori le cose sembrano più grandi di quello che sono. I due parlavano soltanto di un cross… Quando il cuore va a 180 battiti, non sempre si è lucidi…» . E Ringhio: «Con Pato è tutto a posto. Quello che ci siamo detti sono fatti miei» . Ibra-dipendenza La magia di Ibra non è bastata per vincere La magia dello svedese provoca un «oh» di stupore. E Zlatan rimprovera al brasiliano di muoversi poco una partita e per conquistare tre punti che al Milan sarebbero serviti per tenere a debita distanza le inseguitrici, soprattutto l’Inter, quella che fa più paura. Ibra ha avuto altre due occasioni, una su assist di Cassano (destro che sbatte sul portiere) e l’altra di testa, proprio a pochi secondi dal fischio finale. Però stavolta Zlatan non è riuscito a fare l’ennesima magia. D’altronde non si può pretendere che sia sempre lui a mettere il pallone dentro la porta. «Cerchiamo di sfruttare Zlatan per le sue qualità, che sono immense. Stasera ha fatto un gol di straordinaria bellezza» , così Massimiliano Allegri si è difeso dalle solite accuse di Ibra-dipendenza. Dipendente o no, il Milan senza Zlatan è come un banchetto di matrimonio senza la torta nuziale: impossibile farne a meno. Ma non sempre le sue invenzioni posso bastare per vincere.
Fonte: Gazzetta dello Sport