INTER LEONARDO MUNTARI JULIO CESAR CHIVU – La battutaccia di Marco Materazzi su Rafa Benitez («L’Inter è una Formula Uno e per guidarla serve un pilota, non un vigile»), è chiaro sintomo della sensazione che serpeggia all’interno dello spogliatoio, ovvero quella che per una valutazione sbagliata di Moratti e Branca, l’Inter ha perso quattro mesi e ora, per continuare a cullare i sogni di rimonta sul Milan, non può più sbagliare niente. Da qui il disappunto dei giocatori che, oltre a ritenersi penalizzati per la scelta dell’allenatore sbagliato nel momento sbagliato, si trovano a convivere (senza che la società faccia nulla) con le condizioni pietose del campo di San Siro dove l’Inter, da qui al 30 gennaio, dovrà giocare (e vincere) tre volte con Bologna, Cesena e Palermo. A turbare la società invece c’è il caso Muntari che si è scusato con i compagni e con Leonardo, ma che nelle prossime settimane dovrà dimostrare di aver capito qual è il suo ruolo in organico, altrimenti verrà ceduto al miglior offerente, probabilmente in Inghilterra.
SULLEY A RAPPORTO Leonardo, dopo la terza vittoria consecutiva nella sua gestione, ha capito quali sono i (tanti) pregi del materiale a sua disposizione ma anche dove è necessario il suo intervento. Nelle prossime settimane il brasiliano dovrà ridare fiducia a Julio Cesar, recuperare Milito (che comunque a Catania ha già dato confortanti segni di risveglio) e, come spiegato, risolvere la questione Muntari, già protagonista di comportamenti oltre le righe sotto la gestione Benitez. Il pentimento dell’interessato, è servito a poco. Oltre a una probabile multa, è arrivato l’ultimatum perché non verranno più tollerati atteggiamenti del genere. Il ghanese, non è un segreto, chiede più spazio. Le richieste (Sunderland più un altro paio di club in Premier) non mancano ma tutti vorrebbero prendere Muntari soltanto in prestito, ipotesi al momento nemmeno presa in considerazione dall’Inter. Lo scenario è in piena evoluzione e a tal proposito oltre al ritorno in Inghilterra (ipotesi più probabile) non va trascurata un’altra opzione, quella che porta nuovamente Muntari a Udine magari nell’ambito dell’operazione Sanchez: affare pesantemente condizionato dall’ingaggio del ghanese, a meno che Moratti non decida di accollarsi gran parte del suo stipendio.
JULIO CESAR È UN CASO Altro materiale da maneggiare con molta cura, la questione portiere. Il fatto che l’Inter abbia messo in preallarme Viviano è un chiaro segnale di come la fiducia in Julio Cesar non sia più incrollabile. Le perplessità sono legate sia alla sua integrità fisica, sia sul suo rendimento. Il brasiliano, di riflesso, sa che il Manchester United cerca un portiere e avrebbe addirittura già in mano un’offerta del Manchester City e sa pure che l’Inter ha già scelto Viviano per sostituirlo. Difficile quindi in questo contesto prevedere in quali condizioni psicofisiche il brasiliano si rimetterà tra i pali. Molto dovrà lavorare Leonardo per far sì che questa situazione non si traduca in un calo di rendimento in un ruolo chiave. A tal proposito, sarebbe stato interessante capire chi sarebbe stato il numero 1 tra Julio Cesar e Viviano qualora il portiere del Bologna fosse sbarcato ad Appiano, ipotesi comunque ancora plausibile visto che da qui a fine gennaio, il mercato resta aperto.
IL RUOLO DI CHIVU A chiudere il cerchio pure le dichiarazioni di Chivu che (a Inter Channel) pur garbatamente, ha nuovamente puntualizzato che quello di terzino sinistro non è proprio il suo ruolo («Ormai vivo un paradosso: solitamente si fa giocare sulla fascia il giovane, io invece sono diventato terzino a 28 anni…»). Difatti tra i progetti societari c’era quello di prendere un terzino e accentrare Chivu per metterlo al fianco di Lucio. Invece l’arrivo di Ranocchia ha scompaginato tutto. E Chivu dovrà rassegnarsi a giocare ancora per un po’ fuori ruolo.
Fonte: Tuttosport
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