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Napoli-Milan come negli anni ’80 di Sacchi e Bianchi: accuse, provocazioni e tanto spettacolo

NAPOLI MILAN ANNI 80 SACCHI BIANCHI – Si rinnova il duello degli anni ’80. Napoli e Milan di nuovo in corsa per lo scudetto venti anni dopo. Una rivalità che si ripropone e che nasce da lontano, allorché sfociò in quel famoso sorpasso (1° maggio ’88, vittoria dei rossoneri al San Paolo) che poi consegnò il titolo al Milan scucendolo dal petto dei partenopei. Anche allora ci furono polemiche a distanza, insinuazioni, sospetti. Stavolta le prime scintille fra Milan e Napoli si sono registrate il 25 ottobre quando per un’espulsione di Pazienza per doppia ammonizione a fine primo tempo, il Napoli fu costretto a giocare la ripresa in dieci uomini ed a perdere la partita. Quel kappaò non è stato mai digerito da Mazzarri.

ACCUSE E RETTIFICHE – E si sprecarono le accuse all’arbitro Rizzoli reo di essere stato troppo precipitoso nelle ammonizioni a Pazienza. Dopo la sfida con la Juve, ha provveduto De Laurentiis a mettere pepe tra i due club: « Lo scudetto? – ha detto il presidente del Napoli in tv -Assolutamente no. Lo vuole Berlusconi e farà di tutto per portarlo a casa. Un pareggio con gol in fuorigioco(Milan-Udinese, 4 a 4)la dice lunga, con Berlusconi non si può competere». Tranne poi rivedere il tutto e correggere il tiro ai microfoni di radio Marte, ieri sera: «Poiché si discuteva di un gol regolare o meno, ho voluto giocare d’anticipo sui tanti moviolisti. Ed ho fatto una provocazione sperando che qualcuno abboccasse ma non ha abboccato nessuno. Lungi da me, voler essere polemico con Berlusconi che ha dato tanto al calcio e che con il suo Milan ha vinto in Italia e nel mondo. Anzi, con Berlusconi non si può competere per la sua grande competenza calcistica. Se c’è un presidente che può fare anche l’allenatore, questi è proprio lui. E se un giorno decidesse di smettere di fare il presidente del Consiglio e di sedersi su una panchina, magari del Napoli, sarebbe capace di vincere tutto, anche lo scudetto perché veramente è bravo- bravo» . Sembra quasi che De Laurentiis si sia ricordato di quanto aveva detto (ripetuto per la centesima volta) Berlusconi di se stesso non più tardi di una settimana fa nel ritiro romano del Milan: «Io da allenatore( della Edilnord…, ndr)ho vinto tutto» .

APPREZZAMENTO- Naturalmente, il club rossonero ha apprezzato la correzione di rotta di De Laurentiis, anche perché la ‘provocazione’ del dopo- Juventus aveva creato un certo fastidio nelle stanze di via Turati. Ma la replica era arrivata tramiteMilan Channel, con una controffensiva costruita su immagini e parole. Per rispondere alle accuse di trattamento di favore, ecco un fallo di mano in area di Domizzi, su tiro di Pato, che nessuno dei moviolisti aveva evidenziato, e poi, in rapida successione, tutti i falli subìti da Pato durante il match con i friulani. Inoltre, sull’onda del più classico ‘ scagli la prima pietra chi è senza peccato’, è stata colta l’occasione di ricordare il gol di Cavani con la Fiorentina, quello comunque assegnato nonostante il pallone non avesse completamente varcato la linea di porta.

PROVOCAZIONI- Il tutto accompagnato da un’altra provocazione, ovvero che De Laurentiis, nelle sue esternazioni, si sia fatto contagiare eccessivamente dai fantasmi del suo allenatore. Insomma, se qualcuno aveva ancora qualche dubbio, il Milan, estraendo prontamente gli artigli, ha chiarito che non ci sta a farsi appiccicare l’etichetta di squadra favorita dagli arbitri. Al Napoli, però, è stato comunque tributato il migliore dei complimenti: se si esprimono in questi termini, nonostante le smentite, covano davvero ambizioni scudetto.De Laurentiis, per concludere, ha anche parlato di mercato: «Non ho fretta, né sto cercando di fare l’acquisto migliore per il Napoli. Sapeste quanti nomi stiamo valutando io e Bigon. Ma la strada è lunga se vogliamo costruire una squadra di giovani modello Barcellona. Ma a volte sono costretto a depistare altrimenti non acquisteremmo nessuno ».

Fonte: Corriere dello Sport

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