LECCE-MILAN FORMAZIONI ALLEGRI SEEDORF CASSANO – Ibrahimovic, Pato, Robinho e Cassano. Chi non vorrebbe un attacco del genere? Nessuno, viene da dire. Poi, però, quando si tratta di scegliere chi mandare in campo tra tutto quel ben di Dio, allora la situazione diventa già meno allegra e piacevole. Adesso è tutto nelle mani di Allegri, che, comunque, parte da una certezza: Ibrahimovic. Dallo svedese, infatti, non si può prescindere. Il dubbio, insomma, coinvolge solo chi gli deve giocare al fianco. E non riguarda esclusivamente i nomi, ma pure la formula dell’attacco: due punte più un trequartista, tridente o addirittura tutti e quattro assieme, come accaduto nei minuti finali di Milan-Udinese? Partiamo con una premessa: l’esperimento dei quattro attaccanti potrà anche ripetersi, come ha confermato lo stesso Allegri, ma sembra scontato che accadrà in situazioni di estrema necessità (come domenica scorsa), molto difficilmente invece come soluzione per iniziare una gara. Anche perché, per i quattro difensori e i soli due centrocampisti, sarebbe impossibile reggere per tutti i 90’.
I FASTIDI DEL TRIDENTE – Per la verità, Allegri aveva già individuato la formula che gli garantiva i migliori risultati. Partito con il tridente, il tecnico rossonero è passato stabilmente e definitivamente al trequartista, che in un primo momento era Ronaldinho, che poi è diventato Seedorf e che, infine, si è evoluto in Boateng. Non è un caso, dunque, che con questo tipo di modulo il Milan abbia ottenuto i suoi più alti picchi di gioco. Lo hanno capito pure i giocatori, come testimoniano le dichiarazioni del postUdinese di Gattuso e Ibrahimovic. Entrambi hanno evidenziato come, con il ritorno alle tre punte vere, la squadra sia tornata a soffrire sia in fase di costruzione sia nella fase difensiva. Sono stati gli infortuni e un organico ridotto all’osso, però, a costringere Allegri a tornare sui suoi passi. Con tutte le risorse a sua disposizione, infatti, non ci sarebbe stata la necessità di modificare qualcosa che aveva dato dimostrazione di funzionare.
TRA ROBINHO E PATO – A Lecce, quindi, a meno di sorprese e grazie ai ritorni di Ambrosini e Flamini, il trequartista tornerà a essere Seedorf ( Boateng sarà ancora fermo ai box) e non più Robinho, mentre Ibrahimovic avrà al suo fianco un solo attaccante. Chi, però? Se Cassano è già stato avvertito del fatto che dovrà accontentarsi ancora per qualche settimana del ruolo di riserva di lusso – ruolo che Fantantonio ha accettato alla grande, alla luce del suo impatto nei 44’ finora disputati in rossonero -, il problema adesso è scegliere tra Robinho e Pato. Il primo si è rivelato elemento di straordinaria utilità, assicurando un buon bottino in zona gol (6 reti segnate tutte in campionato) a cui ha aggiunto una sorprendente capacità di sacrificarsi e di lavorare per la squadra. Il secondo, però, è il titolare sulla carta e può reclamare il suo ruolo elencando cifre straordinarie: 8 gol in sole 13 apparizioni, per una media gol di 117’, che scende a 91’ calcolando solo il campionato. Allegri ha detto che il “Papero”, sia a Cagliari sia contro l’Udinese, ha “ pedalato”, cioè ha lavorato anche in fase di copertura. Deve, però, confermare questa sua predisposizione anche in futuro. Ad Allegri la scelta…
Fonte: Corriere dello Sport
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