JUVENTUS PARMA MARINO GIOVINCO FANTOZZI – La Befana vien di giorno, all’ora di pranzo, e ha le scarpette e il volto del torinese Sebastian Giovinco. Due tocchi diabolici, di mancino, per affossare la Juve che non aveva creduto in lui. Una gioia appena accennata e subito nascosta dopo il primo gol – un tapin al volo – davanti a quella che per due anni, dopo tutta la gavetta nelle giovanili bianconere, è stata la sua curva. Impassibile, al raddoppio ad inizio ripresa, dopo aver irriso – lui, un metro e sessanta di statura ma piedi da fata – il gigante Sorensen ed eluso gli interventi disperati di Legrottaglie e Marchisio. Ci hanno pensato i suoi nuovi compagni a portarlo in trionfo.
VENDETTA COMPIUTA –La Formica Atomica che tritura la Juventus senza timori reverenziali aspettava questo giorno dal 5 agosto scorso, quando Marotta in sintonia con Del Neri e i vertici bianconeri aveva ceduto in prestito con diritto di riscatto il giovane funambolo al Parma. Giovinco li ha ripagati con carbone nero e amaro. All’Olimpico mette a segno la prima doppietta in serie A (terzo gol con i gialloblù, raggiunta la quota di 12 centri nella massimaserie) e sfoggia una prestazione maiuscola fino all’ 86′, quando Marino decide di sostituirlo con Calvo. La Juve non è riuscita a fermarlo in nessun modo e alla fine anche Del Neri è andato in confusione, piazzando sull’attaccante prima Sorensen, poi Pepe, infine Marchisio, che ha terminato l’incontro come mai si sarebbe aspettato, da terzino. Fischi e applausi per Giovinco, mai dimenticato dalla gente di fede bianconera.
CRESPO –Il mata-Juve per eccellenza non si smentisce neanche stavolta. Per l’argentino è il nono gol rifilato alla Vecchia Signora, il quinto messo a segno a Torino (207 centri in Italia, 151 in campionato). ‘Valdanito’ ha esultato, eccome. «Fare gol ai bianconeri ha sempre un gusto particolare– la soddisfazione della punta, arrivata a quota 7 –però la gioia più grande è aver visto una squadra che finalmente ha raccolto quanto ha seminato. Venivamo da due trasferte amare contro Inter e Palermo, abbiamo capito la lezione. Siamo stati quasi perfetti, abbiamo giocato con personalità e buoni fraseggi. Godiamoci questa vittoria, anche se dobbiamo già voltare pagina: ci aspetta ilCagliari, sarà fondamentale. Giovinco e Palladino non hanno esultato? Io l’ho sempre fatto, con rispetto. Comunque, negli spogliatoi erano molto contenti».
ESORDIO CON GOL –E’ la favola di Palladino, al primo centro con la nuova maglia del Parma. «Sono felicissimo– dice l’attaccante, che non segnava dal 2 dicembre 2009, Genoa-Parma 2-2 –il Parma era in una posizione di classifica che non meritava. Continuiamo così la risalita. E’ vero che noi ex non abbiamo esultato, però ci tenevamo in modo particolare a fare bene. Obiettivi? Dopo cinque mesi di problemi alla spalla ora sono guarito e ho più equilibrio e serenità.Voglio dimostrare il mio valore».
MARINO –L’imperativo dell’allenatore è non abbassare la guardia: «Guai se lo facessimo, ma non credo che accadrà. La squadra sta migliorando e finalmente sviluppa bene la manovra. Un po’ questa prestazione me l’aspettavo, anche se il risultato è stato condizionato dall’espulsione di Melo. Giovinco aveva motivazioni particolari, sui gol ha fatto come Fantozzi, che quando si faceva male correva lontano prima di urlare… Lo screzio Del Neri-Leonardi? Non l’ho sentito».
Fonte: Il Corriere dello Sport
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