CALCIOMERCATO INTER STANKOVIC BENITEZ – Probabilmente usare il termine incubo sarebbe eccessivo. Ma di certo i giocatori nerazzurri hanno vissuto come peggio non si poteva l’era Benitez. Ecco perché il divorzio dal tecnico spagnolo è stato vissuto con una liberazione. Così, intervistato da Sportski Jurnal, Dejan Stankovic ha potuto solo ribadire certi concetti, già abbondantemente trapelati, ricordando la sua esclusione dalla formazione titolare per la finale del Mondiale per club. «Non posso perdonarlo per quella scelta » , ha ammesso il centrocampista, che per la verità non aveva nascosto il suo malcontento già nella notte di Abu Dhabi. Ma, stavolta, l’occasione è stata utile per allargare il discorso anche al resto della squadra. «Avevo giocato alla grande la semifinale, segnando la rete che aveva sbloccato il punteggio. E nonostante questo lui mi tenne fuori. Rimasi choccato. Ma non soltanto io, anche il resto dei miei compagni. Per fortuna siamo riusciti a vincere comunque il titolo» .Eppure Stankovic partì dalla panchina anche in occasione della finale di Champions contro il Bayern, ma, allora, la sua reazione fu completamente diversa.«Non si possono paragonare le due situazioni – ha spiegato il centrocampista -Prima di quella partita ero stato infortunato e non avevo giocato nemmeno a Barcellona per squalifica. Insomma, non ero in forma. Ad Abu Dhabi, invece, dovevo andare in campo ». Spietata la conclusione:«Se Benitez è stato mandato via per questo? Non lo so(risata,ndr) ma di sicuro qui non funzionava ».
INTER A VITA -Come intuito sin dal suo arrivo alla Pinetina, ora con Leonardo sirespira un’aria nuova e l’ottimismo sembra aver cancellato la negatività.«Fare meglio del 2010 è molto difficile ma nel calcio mai dire mai», ha avvertito il serbo, prima di lanciarsi in previsioni sul suo futuro:«Nel 2014, quando scade il mio contratto con l’Inter, avrò 36 anni e potrebbe anche essere il momento giusto per smettere. Ad ogni modo, credo che chiuderò in nerazzurro. In questo momento non penso a un mio ritorno alla Stella Rossa( da dove è partito quando aveva solo 18 anni per trasferirsi alla Lazio,ndr), visto che i miei figli vanno tutti a scuola a Milano. La mia gara di addio, però, vorrei disputarla al Maracanà di Belgrado, quello resta il mio stadio preferito, quello dove sono cresciuto e quello dove sono diventato un calciatore professionista».
Fonte: Corriere dello Sport
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