Mourinho Pallone d’Oro Inter Iniesta – ROMA, 27 dicembre – Un 2010 da incorniciare, la voglia di vincere tanti altri “tituli” e la consapevolezza che l’Inter resta la squadra più forte al mondo. Josè Mourinho fa il bilancio di un anno solare che lo ha visto trionfare sulla panchina nerazzurra e poi approdare a quella ambitissima del Real Madrid. «È stato un anno fantastico per la mia carriera – racconta il tecnico delle merengues in una lunga intervista al quotidiano portoghese “Record” – Se è stato il migliore? Forse….Grazie a Dio ho vissuto anni molto buoni, anche se questo spicca per la tripletta, vale a dire la vittoria dello scudetto, coppa nazionale e Champions. Ma non è la prima, perché con il Porto avevo già conquistato la Coppa Uefa, Campionato e Coppa (2002/03), più la Champions e la Supercoppa (2003/04), e con il Chelsea ho vinto campionato, Coppa di Lega e Supercoppa».
«INTER LA PIÙ FORTE AL MONDO» – Tra tanti successi il trionfo in Europa con l’Inter resta memorabile: «È stato un fatto del tutto inaspettato, perché nessuno avrebbe scommesso sull’Inter in un momento in cui Barcellona e Chelsea erano favoriti. È successo che siamo diventati campioni d’Europa eliminando proprio le due squadre più forti. La Champions ha avuto un grande significato, anche per quello che rappresenta nella storia di un club che ha inseguito questo trofeo per quasi 50 anni. Dal punto di vista personale penso che sia stato il mio anno migliore, completato dal passaggio al Real Madrid. L’Inter resta comunque la squadra più forte al mondo».
SUL PALLONE D’ORO – Il tecnico portoghese è anche in corsa per il pallone d’oro come miglior allenatore, ma non sono i premi ad entusiasmarlo. «Io preferisco vincere la prossima partita piuttosto che ricevere un trofeo, sebbene sia importante. Fra i tre punti che mi aiutano a vincere qualcosa e un riconoscimento per quanto fatto in una stagione non ho dubbi: quello che voglio ora è vincere più titoli possibili». E critica anche il modo in cui viene assegnato: «Il Pallone d’Oro deve essere il riconoscimento per una stagione, non per il singolo episodio. Come si può proporre un giocatore come Iniesta che su undici mesi ha giocato solo cinque perché infortunato? È vero ha segnato il gol della vittoria mondiale per la Spagna. Dei tre giocatori scelti dico ok solo per Xavi che ha fatto una grande stagione, ma Messi e Iniesta no».
IL MONDIALE PER CLUB – Insieme al pallone d’oro Mourinho snobba anche il mondiale per club, appena vinto dalla sua ex Inter: «È un trofeo importante per la società, ma insignificante per un allenatore o un giocatore. Non mi affascina. Il merito di vincere il mondiale per club è quello di arrivarci. Ciò che mi attrae non è il titolo, ma la difficoltà di ottenere le cose. E la difficoltà per me massima è vincere la Champions». In una stagione magica l’unica macchia nera èil 5-0 subito con il Barcellona. «Con le sconfitte più pesanti si costruiscono le migliori vittorie, diceva Churchill al popolo inglese dopo una debacle durante la seconda guerra mondiale».
Fonte: Tuttosport
La Redazione di Calciomercatonews.com
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