CALCIOMERCATO MILAN CASSANO ALLEGRI – Per Cassano verrebbe voglia di usare il modo di dire con cui si definiscono alcuni grandi artisti: genio e sregolatezza. Ma non è così. È più giusto dire: grande talento e maleducazione. Persino chi guarda distrattamente il calcio si accorge con quanta bellezza, finezza, invenzione lui gioca la palla. Però, l’uomo è anche un grande maleducato, proprio nel senso che è stato educato male all’osservanza di un principio elementare della convivenza: il rispetto delle regole. Nel suo comportamento Cassano è sincero, è come se fosse sinceramente convinto che, dal momento che si può giocare a dama con i pezzi degli scacchi, s i poss a anche giocare a scacchi con le regole della dama. Per lui l’arbitrio è un modo d’essere consueto, e la sua regola è l a trasgressione. H a u n atteggiamento disarmante, non finge, è autentico: tant’è vero che risulta simpatico e indisponente a l tempo stesso, e f a così credere di essere ancora il monellaccio della Bari Vecchia che con qualche punizione e castigo si possa mettere i n riga. Una bella illusione in cui cadono tutti: e infatti i grandi club lo hann o voluto e l o hanno mollato. La vita per il piccolo e l’adolescente Cassano è stata avara, ed è ovvio che l’ultima sua preoccupazione sia stata quella di darsi una buona educazione. Oggi il calcio è generoso con lui, m a la particolare realtà di quel mondo finisce per rendere difficile imparare qualcosa di buono se non si possiede una solida b ase. Nel calcio l a vita scorre alla rovescia: in genere, col passare del tempo, una persona, se è brava, cresce professionalmente, aumenta i suoi guadagni, diventa socialmente più importante. Questa normalità non appartiene al mondo del calcio: a vent’anni s i può già essere stelle del firmamento, poi, nell’età adulta, ecco i l tramonto. Non si guadagnano più soldi, non si è più famosi, nessuno si ricorda più d i te. Una vita così insegna qualcosa d i importante a chi h a dentro d i s é molta educazione, molta fede nei valori fondamentali dell’esistenza. Per gli altri la luce si spegne. Mi auguro che al Milan non pensino di cambiare la testa a Cassano, come hanno provato a Roma, a Madrid, a Genova. Metto la mano sul fuoco che nel giro di un paio di anni, Cassano troverà il modo di offendere anche Berlusconi. Consiglio non richiesto: il presidente non si offenda neppure per u n istante. Come risposta a l maleducato, racconti qualche barzelletta che abbia l a forma d i u n apologo, d i una parabola. Cassan o non capirà niente e , dop o u n po’, s i vergognerà d i se stesso, perché l’uomo h a una sua istintiva intelligenza. Dal presidente all’allenatore. Allegri non si illud a di metterlo in riga: tutto quello che può pretendere è il modo in cui lui debba giocare. E si aspetti qualche cassanata quand o l o richiamerà i n panchina. Certo è seccante farsi mandare a quel paese davanti a migliaia di persone, ma Allegri non faccia l’indifferente o, peggio, l’offeso. Dia invece a Cassano davanti a tutti u n bell o scappellotto, m a con u n autentico, divertito sorriso sulle labbra. L a stessa cosa dovrebbero fare i compagni di Cassano, a cui lui certamente romperà presto l e scatole: può giovare anche una bell a pedatina nel sedere, però senza cattiveria, con il sorriso, con divertimento. L a cassanate vanno sdrammatizzate, e il suo autore va preso sul serio solo quando si smarca in area per l’ultimo passaggio della palla. Lui ha ancora l’anima del ragazzino impunito che tira calci nella Bari Vecchia. È inutile cambiarlo, una fatica sprecata pensare di correggerlo, e se per caso cambiasse comportamento, potrebbe non giocare più bene come prima. Assomiglia a u n mio studente, trasgressivo e irriverente, a cui si devono mollare le redini sul collo, lasciarlo libero, perché se anche si riuscisse a correggerlo, alla fine non sarebb e più lui, e sicuramente scadrebbe sul piano della resa scientifica e culturale. Comunque, se l’anima è quella del ragazzino, l’età di Cassano è ormai quella di u n adulto. Si mostra dispiaciuto d i aver perso un bel po’ di soldi per qualche parolaccia di troppo: ed è un buon segno. Ha una moglie a cui tiene molto: ed è un altro buon segno. Crede nella famiglia: e d è u n ottimo segno. Insomma, sono segni che manifestano un sincero ravvedimento dopo l a cassanata, che non v a presa si ricordi – mai sul serio. Paradossalmente anche l a sua sincerità non v a presa sul serio, nel senso che è u n atteggiamento autentico ma anche assolutamente provvisorio. Credo che s e Cassano riuscisse a esprimere bene ciò che sente dentro di sé dopo le sue bravate, non chiederebbenéperdono nécomprensione, ma vorrebbe che, a cominciare dal presidente fino a i tifosi, s i fosse indulgenti con lui. Indulgenza: richiesta tutto sommato accettabile s e i n cambio ci farà divertire con il pallone.
Fonte: Il Giornale