CALCIOMERCATO INTER LEONARDO VIERI IBRA RONALDO MILAN – Se alla fine, dopo averlo scelto in una rosa di nomi eccellenti ( ma alcuni faticosi da raggiungere), l’Inter riuscirà a mettere Leonardo sulla sua panchina, avrà ingaggiato il terzo allenatore ex rossonero dell’ultimo trentennio, tralasciando Giovanni Trapattoni che come tecnico del Milan ha lavorato solo per pochi mesi. Ilario Castagner venne licenziato da Giussy Farina, presidente del Milan, nel marzo ‘84 e tre mesi dopo diventò allenatore dell’Inter. Alberto Zaccheroni vinse uno scudetto sulla panchina rossonera quando nessuno se lo aspettava; sei anni dopo, Moratti lo portò alla Pinetina per risolvere (cercare di risolvere) una delle tante crisi di quegli anni, la successione di Hector Cuper licenziato alla vigilia di una partita di Champions a Mosca. Adesso siamo a Leonardo.
I DISPETTI – Ma se il tragitto degli allenatori è Milanello-Pinetina solo andata, quello dei giocatori è l’esatto contrario. E sono proprio loro ad arricchire il versante- dispetti fra Inter e Milan. Gli ultimi tre trasferimenti, da Milanello ad Appiano Gentile, hanno fatto discutere, arrabbiare, infuriare i tifosi di Inter e Milan e divertire i neutrali. Un passaggio diretto e clamoroso è stato quello di Bobo Vieri: per liberarsene, Moratti dovette sottoscrivere un bonifico pesantissimo sul conto corrente del suo ex bomber. Poche settimane dopo, Bobo era del Milan, per il grande dispetto di Moratti che non gli ha mai perdonato il trasferimento sull’altra sponda. Ancora oggi, con un processo in corso, il giocatore (ex) e il presidente sono in aperta contesa. A Bobo andò malissimo il breve viaggio verso Milanello, perse perfino un derby per colpa sua. La storia si interruppe dopo pochi mesi, a gennaio andò al Monaco e poi si perse nel finale inglorioso di una carriera gloriosa.Dopo Vieri, Ronaldo, quello vero. O meglio, quello vero aveva giocato nell’Inter, poi Moratti lo fece partire per Madrid e, quando ormai la sua parabola era in fase discendente, il Milan lo riportò in Italia. Ma anche in quel caso furono rari gli attimi felici della seconda storia milanese del Fenomeno. La parte forte della sua carriera si era consumata sulla sponda nerazzurra, compreso il 5 maggio e i tanti terribili infortuni. Ancora oggi si ricorda il gesto poco stile british di Moratti dopo un derby in cui Ronaldo segnò con la maglia rossonera ma che il Milan perse lo stesso.
ORA IBRA – L’ultimo tradimento è stato quello di Zlatan Ibrahimovic, ma in questo caso il guadagno economico e sportivo di Moratti è stato straordinario. In cambio dello svedese ha preso Eto’o, un sacco di milioni e la Coppa dei Campioni. A Ibra solo la rabbia: se n’era andato dall’Inter perchè la considerava una perdente, a differenza del Barcellona, ed è successo l’esatto contrario.«Io non parlo dell’Inter nè di Moratti perchè per me non sono importanti » , è stata l’ultima frecciata di Zlatan. E se mai Mario Balotelli facesse la stessa scelta, lasciando il City per il Milan, qualche frecciata ci sarebbe di sicuro anche per lui. Adesso Moratti spera di realizzare un doppio colpo: prima Leonardo, il nemico di Berlusconi, e poi, magari, Kakà.
Fonte: Corriere dello Sport
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