CALCIOPOLI 2 JUVENTUS INTER PALAZZI MORATTI – Ci siamo: con Paolo Bergamo prendono il via le indagini sulle telefonate sfuggite a chi (gli inquirenti napoletani) riforniva la Figc di tracce investigative nel 2006. Nella lista delle prime 187 trascrizioni ecco le 41 chiamate a e da Bergamo con Facchetti e Moratti. Ma non solo loro: l’elenco, come scritto qui, è lunghetto. Se l’indagine, almeno in avvio, prenderà la direzione dello scudetto 2006 assegnato all’Inter e per rilevare qualcosa che con certezza (ma nel 2006, sappiamo, il giudizio fu molto, molto differente) non fosse nei canoni del codice federale si dovrà presto sentire Massimo De Santis. Tra le prime telefonate interiste quattro di Facchetti all’arbitro di Tivoli: ebbene, se telefonare ai designatori – allora – non era vietato e, addirittura, certi contatti diretti auspicati purché trasversali; di certo ora come allora era vietato contattare gli arbitri, visitarli in momenti e in luoghi diversi dallo spogliatoio nei minuti pregara. Se l’ordine di Palazzi sarà quello che prende il via da Paolo Bergamo, allora tra i primi ad essere ascoltato non potrà che essere Moratti: da domani ogni data è buona. La questione della prescrizione dei possibili reati sportivi è il vero nodo da sciogliere per tutti quelli che nelle telefonate hanno tenuto comportamenti poco consoni: da chi s’è avvantaggiato dal silenzio sulle proprie chiamate (l’Inter con lo scudetto 2006: reiterazione di una violazione dell’articolo 1?) agli attuali tesserati inseriti a vario titolo in ruoli societari, federali, istituzionali o addirittura in campo (i Meani Boys, ad esempio, come qualche assistente o arbitro in attività). Si può davvero far finta che omissioni e distrazioni su telefonate denunciate già nel 2006 e mai ricercate possano far cadere una pietra tombale su tutto quanto – di Calciopoli – non sia juventino? No, vero, presidente Abete e procuratore Palazzi…
Fonte: Tuttosport