CALCIOMERCATO INTER – Il giornalista di Telelombardia ed Antenna 3 e non solo Xavier Jacobelli, ha detto la sua riguardo l’imminente l’esonero di Rafa Benitez dalla panchina nerazzurra. Ecco quanto evidenziato da ‘Quotidiano.net’: “C’è qualcosa di sommamente indecente nel trattamento che il circo mediatico sta riservando in queste ore a Rafa Benitez, campione del mondo con l’Inter e dal presidente dell’Inter in procinto di essere licenziato per avere osato dire la verità dopo il trionfo di Abu Dhabi. A giudicare dalla lettera di esonero, inoltrata da Moratti pure a mezzo di giornali amici, magari partner di iniziative commerciali con i gruppi che li editano (siamo o non siamo il Paese dei conflitti d’interesse?), il galantuomo spagnolo non ha scampo. Tanto che, stamane, il Daily Mail lo dà già per rifugiato nella propria residenza del Merseyside, pronto addirittura a tornare alla guida del Liverpool. Va bene che questo calcio, questo mondo bruciano tutto troppo in fretta, ma qui siamo al delirio. L’altro ieri sera, Benitez è salito sul tetto del mondo e in quarantotto ore lo hanno già buttato giù. E chi è stato a farlo? Il suo presidente e due fra i giocatori più rappresentativi della sua squadra, anche se il primo (Materazzi) vanta un rapporto inversamente proporzionale fra il numero di minuti giocati e quello di parole spese, mentre il secondo (Stankovic), ha dato invece sfogo all’amarezza per non essere partito titolare contro il Mazembe. Dopo avere trascorso due mesi sotto il tiro incrociato delle critiche, incassate osservando uno stoico silenzio per tutelare gli interessi del club (l’ha notato, presidente Moratti?), Benitez ha aspettato di tagliare il traguardo per dire che il re è nudo, che se l’Inter a gennaio non prende almeno tre giocatori di alta qualità, il suo ciclo è finito. Che gli avevano promesso tre acquisti e non gliene hanno preso nemmeno uno. Che l’hanno fatto passare per uno sprovveduto, un dilettante, incapace di preparare atleticamente la squadra, pur avendo venticinque anni di carriera alle spalle, pur essendo diventato campione d’Europa con il Liverpool. Come se la folle tournée nordamericana di luglio, che ha fatto saltare le tabelle di allenamento precampionato, l’avesse organizzata lui e non l’Inter F.C. alla ricerca di lucrosi ingaggi internazionali. E ancora: gli hanno cacciato Oriali, indispensabile uomo-cerniera fra società e squadra, squadra e allenatore, allenatore e società, fatto fuori perchè voleva comandare solo Branca. Gli hanno rimproverato di non avere il glamour di Mourinho. Gli hanno detto che è troppo signore, come se alla Pinetina avesse a che fare con una masnada di filibustieri da prendere a scudisciate. Gli hanno persino rinfacciato di sudare troppo in estate e, per questo stesso motivo, passibile di immediato licenziamento per motivazioni estetiche (!). Gli hanno rinfacciato di non essere Mourinho, sebbene abbia subito centrato due obiettivi su tre, fallendo il primo (Supercoppa Europea) a causa delle condizioni precarie di troppi giocatori, molti dei quali reduci dal mondiale: vogliamo parlare di Milito che stava guarendo e, senza che l’Inter muovesse un dito, è stato costretto a volare in Giappone per un’inutile amichevole dell’Argentina durante la quale si è fatto male di nuovo?. Se le ricorda queste cose, presidente Moratti o no? E che dire delle frecciate velenose che lei stesso ha tirato a Benitez, dopo il Chievo e dopo il Werder, sapendo benissimo che, se mancano undici titolari e sei costretto a mandare in campo Biraghi, Natalino, Alibec, avendo in panchina Gallinella e Dell’Agnello, non puoi fare i miracoli? E vogliamo parlare dell’ignavia, dell’arrendevolezza, della deconcentrazione dei non ancora campioni del mondo che a Verona e in Germania, hanno fatto pena? Se “inadeguate” sono state, secondo Moratti, le parole pronunciate da Benitez dopo il trionfo, perchè non abbiamo letto o ascoltato un analogo biasimo censorio sulle figuracce della squadra? Pe chiudere in gloria, come si sarebeb sentito Moratti se fosse stato al posto di Benitez e, sul campo di Abu Dhabi, avesse visto il proprio presidente conversare amabilmente in tribuna con Fabio Capello, candidato alla successione? A proposito. Spalletti, Leonardo, Zenga, Baresi, lo stesso Capello: chiunque sia il successore di Benitez, si faccia mettere nero su bianco che non farà la fine di Benitez. Si faccia mettere nero su bianco nomi e cognomi degli acquisti da fare. Quelli non fatti sono già stati troppi“.
Fabio Alberti – www.calciomercatonews.com
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