ROMA CHAMPIONS SCINTILLA – Per spiegare la partita di ieri, o meglio ciò che la partita crediamo possa significare per la Roma, partiamo dalle parole di Mourinho.
Il tecnico di Setubal , in un’intervista a France Football ha affermato che l’Inter sapeva di essere la più forte in Italia, ma ha dovuto scoprire pian piano di poterlo essere in Champions.
Crediamo di poter affermare che questa sia una delle cose più giuste che l’attuale blancos abbia affermato.
La Champions la vinci se scatta una scintilla, se c’è quell’attimo in cui capisci di non avere nulla di meno dei tuoi competitors; forse meglio dire se capisci che i tuoi punti di forza fanno male ai tuoi avversari.
E’ in quel momento che l’Inter cenerentola europea ha pensato di potersi difendere e ripartire nella tana del Chelsea, di sfidare il mostruoso Barcellosa a viso aperto a San Siro e di giocarsi senza paura la sua prima finale dopo oltre vent’anni.
Se una squadra cattura quell’attimo e lo porta ad essere il 12mo uomo nelle partite ad eliminazione diretta, può scrivere pagine festose della sua storia.
Non sappiamo se la Roma vincerà la Coppa, se ci andrà vicina o nulla di tutto questo; perché non sappiamo se è stata in grado di mettere quell’attimo in organico, di catturare la scintilla che ieri durante l’intervallo è scoccata. Di questo siamo sicuri.
La Roma del primo tempo ha recitato il triste copione cui era adusa in campo europeo (eccezion fatta per la Roma di Liedholm che con grandissima personalità arrivò a giocare la sciagurata finale col Liverpool): timida al cospetto delle squadre blasonate.
Come un pugile timoroso ha provato sommessa a portare qualche colpo ma ha subito arretrato incassando 2 bei ganci al volto.
Colpi da ko, colpi a cui il tifoso giallorosso è abituato.
Scommetteremmo che non c’è stato romanista che ieri non si sia detto “speriamo non finisca in goleada”!!
Purtroppo le paure erano figlie della storia romanista, non di vigliaccherie dei tifosi.
E così, quando il secondo tempo rischia di essere il trampolino per il baratro..scocca la scintilla, scatta l’attimo.
La Roma scopre di avere qualità immense che possono permetterle di gonfiare il petto innanzi ai panzer tedeschi, che sono fortissimi, hanno una sicurezza nei propri mezzi figlia anche di una lunga scia di vittorie e –non da ultimo- sono spavaldamente in vantaggio.
Con una fortissima personalità ritrovata la squadra di Ranieri si spinge in avanti schiacciando il Bayern, e più la Roma spinge più la Curva Sud la spinge in una sinergia stupenda, che sfocia in una vittoria che riteniamo meritata.
Al di là delle questioni tecniche, di quanto siano cresciuti Mexes e Menez, di quanto sia imprescindibile Borriello, di quanto siano incompetenti i detrattori di Totti, ciò che resta è una scintilla diventata 45 minuti di incendio, un incendio da spegnere per evitare cali di tensione e superficialità (altra cosa da Roma di cui magari parleremo) ma di cui va conservata la cenere sotto le maglie, pronti a rifarne fuoco con la musichetta della Champions di sottofondo.
Angelo Spada – www.calciomercatonews.com
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