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Calciopoli, ecco l’ultima intercettazione fra Meani e Rosetti

CALCIOPOLI MILAN –  Tra le telefonate che le difese presenteranno oggi all’attenzione del giudice Casoria anche una trascurata nei giorni caldi dell’indagine: parla Meani e dall’altro capo del telefono, prima di un Lecce- Siena ( 10 aprile 2005) l’arbitro Rosetti. Divagano sul derby di Champions con Meani che trancia giudizi pesanti suMancini, Adriano ( « ha la pappagorgia » ) , Vieri ( « pareva Chinaglia a fine carriera » ) . Poi tifa per un ribaltone di Rosetti su De Santis come arbitro al mondiale del 2006 ( « anche se Massimo è forte alla Fifa » ) .Quindi, saputo che andrà ad arbitrare Lecce- Siena e che il Siena sarà il prossimo avversario del Milan parte un “ cazzeggio” ( ascoltatela su Tuttosport. com, la telefonata) su « due o tre » giocatori del Siena da far fuori. Rosetti ci ride su ( non denuncerà la questione agli organi preposti: tempo fa per altri “ cazzeggi” qualcuno ci ha rimesso punti). Da ricordare che anche nel 2006 si parlava di telefonate scherzose e toni amicali: l’esito a livello di giustizia sportiva e accuse penali lo conoscete. Il senso dello humor non albergava in Calciopoli. In ogni caso gli inquirenti nel 2006 non ebbero la pazienza di aspettare i primi 13’ di telefonata ( 17’ in totale) e si sono persi questa parte del discorso, che ora verrà riscoperto dalla Casoria a Napoli.

TELEFONATA MEANI- ROSETTI ORE 10.05 DELL’ 8 APRILE 2005

Meani: Dove vai tu?

Rosetti: A Lecce, Lecce- Siena

M: Lo troviamo noi, noi abbiamo il Siena alla prossima. Noi abbiamo Siena, poi abbiamo Par ma in casa. Dopo andiamo a Firenze e dopo c’e la madre di tutte le battaglie R: Cioè?

M: C’è la Juve. Lì poi si può decidere il campio nato.

(…)

M: Soprattutto in questi anni essere di Torino è un vantaggio, evitare la Juve che è una società chiacchierata che c’ha sempre problemi è meglio.

R: Non ci posso far niente.

M: Sei fuori da tante chiacchiere che ci sono, è vero ed è un vantaggio. Non poter fare Juve- Mi lan e Juve- Inter può essere una pecca, ma con questa storia qui sei stato sempre fuori dai casi ni e non sei chiacchierato. Che poi, adesso non voglio dire quante chiacchiere sono vere o false, non bisogna credere a tutto.

R: Eh, già? Grazie di tutto, sei molto gentile.

M: Oh, mi raccomando: non espellere solo uno del Siena, fanne un due o tre. Fai una cosa fatta bene!

R: Ma smettila, dai ( ride)

M: Non hanno neanche ‘ sti gran fenomeni, non so neanche dire chi, sai uno vale l’altro. Tra riser ve e titolari non c’è tanta differenza.

R: Ti devo dire: mai una volta ho guardato i dif fidati prima delle gare.

M: Io ti ho smadonnato dietro solo una volta, quella volta che al Livorno gli hai ammonito i due Lucarelli diffidati che andavano a giocare con la Juve. Poi alla lunga il Livorno con Lucarelli o non Lucarelli fa fatica sempre.

R: Per quanto mi riguarda mai visto una roba del genere, devo andare in campo limpido, sicuro, tranquillo.

M: Quando a me magari succede che lo stesso Boss ( così Meani chiamava Galliani, ndr) mi dica: mi raccomando sa, perché c’è Maldini o Nesta diffidati. Sai a lui non puoi rispondergli… Ma den tro di me dico: ma sarà un problema di Maldini e Nesta, mica io. Cazzo, devo stare attento a non fare falli cretini. E’ un problema del giocatore, non dell’arbitro Sì, magari dice cazzo è già ammoni to. La cultura sbagliata è che il problema è del giocatore non dell’arbitro. Eh, ma l’aveva già am monito, la seconda volta l’ha buttato fuori. L’arbi tro non deve neanche ricordarsi chi ha ammoni to o no, è una mala cultura nostra. Io lo dicevo quando arbitravo, è un problema del suo giocato re non il mio, che mi devo pure preoccupare di chi è già ammonito, c’è il regolamento. E invece pur troppo c’è la mala cultura, di dire che il giocato re ammonito è un problema dell’arbitro. Soprat tutto per certe squadre, le blasonate. Come quando dico ad Ancelotti, che vedi un giocatore nervoso: tiralo fuori per un quarto d’ora?

Interessante scoprire come lo stesso Meani non creda al teorema, tanto di moda nel 2006, delle ammonizioni mirate cui invece tiene Galliani. Per la cronaca Lecce- Siena si concluse con l’ammonizione di cinque senesi, uno solo era diffidato il difensore Bruno Cirillo che saltò effettivamente Siena- Milan del 17 aprile 2005. Resta il silenzio di tomba, fino a oggi, su questa telefonata che nel 2006 avrebbe creato parecchi guai.

fonte: tuttosport

la redazione di calciomercatonews.com




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