ARGENTINA BRASILE MESSI / Non ci stava proprio la Pulce a non vincere un’altra volta contro il Brasile. E al 90′ Leo Messi si è andato a prendere la palla, è partito nella trequarti avversaria e dal limite ha scoccato un sinistro rasoterra, preciso, nell’angolo opposto. Quasi un golden gol. Il ‘Clasicò a Doha, in Qatar, è stato deciso dalla stella più grande, che fino a quel momento meraviglie non ne aveva fatte molte. I 50 mila allo stadio speravano di vedere reti e spettacolo, ma più di una traversa di Dani Alves e un palo esterno della stella del Barcellona non avevano avuto. Fino al penultimo respiro. Squadre solide e concentrate, in tribuna d’onore Ferguson e Zidane ridono dalle loro poltrone, Messi e Ronaldinho si abbracciano prima del via, in campo La Pulce ed ‘El Flacò si cercano, ma non si trovano granchè: Pastore non ha di fronte il Catania, stavolta. Meglio Di Maria sulla sinistra. Il killer del Real Higuain aspetta palloni che non arrivano. Però a un tratto si vede Zanetti, 37 anni, dribblare e tirare, una rarità in Italia. Victor blocca a terra. Dall’altra parte ci prova Neymar, 18 anni e una capigliatura simil-punk sfacciata almeno quanto il dribbling. Conclusioni e assist non gli vengono. Ronaldinho è più attivo che nel Milan, dove non gioca, Robinho giochicchia. Al 18′ Dani Alves spara di contro balzo con il collo-esterno destro, palla sulla traversa. Un minuto e il centrale capellone del Brasile David Luiz manda alto di testa. C’è un tacco in area di Dinho, centrale. Al 39’ appare improvvisamente Messi, che scarica un bolide di sinistro a scheggiare l’incrocio. Nella ripresa entra Lavezzi per Higuain nell’Argentina. Il napoletano piazza subito un paio di spunti brucianti, solo che in mezzo all’area non c’è nessuno. Robinho incrocia di sinistro dopo un rimpallo su Neymar, Romero devia in tuffo. A un quarto d’ora dalla fine Menezes toglie il punk e mette Andre, classe ’90. Un invasore di campo solitario accende lo stadio, inseguito da 4-5 uomini della sicurezza per tutto il prato. Quando già sembra pari, il lampo del piccolo grande argentino. L’Albiceleste dell«usurpatorè Batista sembra molto più equilibrata di quella di Maradona. E forse Messi segnerà gol importanti, finalmente. Il Brasile di Menezes cerca la manovra rapida e tecnica davanti e randella abbastanza a centrocampo e molto in difesa. Dani Alves è l’eccezione. Davanti, Dinho non è più come Messi, Neymar non ancora.
FONTE: ANSA
Mauro Piro – www.calciomercatonews.com
La Juventus mantiene l'attenzione altissima, perché il calciatore ha rifiutato per ben due volte e…
Non si placano le polemiche dopo la sfuriata di Antonio Conte per il rigore assegnato…
Il giocatore non rientra nei piani di Antonio Conte che fin qui lo ha del…
Federico Chiesa sempre più oggetto misterioso al Liverpool: può tornare subito in serie A con…
Douglas Luiz messo sul mercato come pedina per arrivare al difensore dalla Juventus, il piano…
Situazione di mercato molto complessa che potrebbe risolversi nella sessione di gennaio: il club di…