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RISSA IBRAHIMOVIC-ONYEWU – Milano nota un curioso riposizionamento caratteriale delle sue squadre. Lo scorso anno al Milan tirava aria da Mulino Bianco. Leonardo spiegava che preferiva lo schema «baci e abbracci» a quello di bastone e carota perché così aveva imparato dai genitori e ricordava che Gandhi aveva liberato l’India senza alzare una mano. Leo smorzava ogni polemica e sorrideva col pollice retto: tutto o.k. In copertina il sorriso del rinato Ronaldinho. Schema 4-2-fantasia. A Gattuso e Inzaghi frullavano i sentimenti, ma nessuno sparava. Nulla filtrava. Gandhi, baci e abbracci. Il partito dell’amore. La Pinetina, al contrario, dove per tradizione se un termosifone si surriscalda lo sa il mondo, era Saigon a ogni conferenza di Mourinho. Tra «rumore dei nemici» e manette, «prostituzione intellettuale» e «zero tituli», «Barnetta» e «monaco di Tibet». Balotelli che gettava la maglia a terra e veniva rieducato a sberloni dai compagni. Balotelli che si vestiva da milanista e Mourinho che gli strappava la collanina di dosso. Molto bastone e poca carota. Bufera persino nella gloriosa notte di Madrid: Milito che minaccia di andarsene e Mourinho che se ne va davvero sull’auto di Florentino. Quest’anno qualcuno ha girato la clessidra. Ibra scalcia Onyewu che prende per il collo lo svedese, come Gandhi non avrebbe mai fatto. E tutti sanno, neanche fossero alla Pinetina. Gattuso se la prende con gli attaccanti che non tornano, Ibra dice che preferisce Pippo a Pato, Dinho spara sul gioco di Allegri, quasi tutti sparano sui brasiliani. Perfino Oddo sindacalista. Al contrario, sulla Pinetina è calata una serenità innaturale, come se un Canadair fosse passato in volo con una pioggia di bromuro. Residenza Anni Nerazzurri. Nessuno si picchia, nessuno rieduca, nessuno accusa. Le conferenze di Benitez scivolano sul velluto, senza graffi né titoli. Qualche urlo di Chivu e basta. Nessuno contesta pubblicamente le scelte del mister. Ma quel che più preoccupa Moratti è che in campo è sparita la rabbia agonistica che caratterizzava la banda. Un dato: l’Inter (dopo la 9ª giornata) era la squadra meno ammonita della A: 13 gialli. Un anno fa erano 21. Psycho-Lucio un solo giallo, il mite Pirlo 3: chi ha girato la clessidra?

Fonte: MilanNews.it

La redazione di Calciomercatonews.com




Fabio Alberti

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Fabio Alberti

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