JUVENTUS KRASIC CALCIO – Ebbene si una vera e propria caduta di stile da parte dei dirigenti della Juve e anche da parte del giocatore stesso. Ci stiamo riferendo ovviamente al caso Krasic.
Partiamo dai fatti: Krasic riceve palla e si invola in area di rigore vede Portauova che si avvicina e si lascia cadere senza aver subito un minimo tocco. L’arbitro ci casca e assegna il rigore, il pubblico rumoreggia e Milos alza quel pugnetto dimostrando la sua totale soddisfazione. La partita era sullo 0 a 0 e quel rigore (sbagliato da Iaquinta) poteva dare 3 punti in più in classifica per la Juve.
Dopo quel episodio ecco scatenarsi il solito circo mediatico con dichiarazioni completamente sballate e continua insistenza a parlare solo ed esclusivamente di quello dimenticandosi il vero calcio giocato e la scialba partita dei bianconeri. Come non soffermarsi sulla battuta infelice di Pistocchi: “Pensavo che Krasic fosse giocatore serio ma invece è solo serbo”. Affermazione infelice che richiama la sospensione della partita Italia-Serbia a causa di scontri e contestazioni dei tifosi serbi. Mi schiero al fianco della Juve quando si lamenta di queste dichiarazioni direi molto razziste del commentatore di Mediaset premium.
Quello che a parere mio non esiste sono le dichiarazioni e le contestazioni dei dirigenti della Juve che si lamentano della squalifica giustamente inferta (il regolamento parla chiaro) di due giornate al calciatore serbo. Dire che la simulazione di Krasic è paragonabile a quella di Robinho in Napoli-Milan è un insulto all’intelligenza dei tifosi. È come se si paragona una persona che ha una pistola e spara in aria (Robinho) ad un’altra che ha una pistola e ferisce un passante. Giusto dire che nessuno dei due dovrebbe avere una pistola. Ma paragonarli è veramente assurdo. Il gesto di Krasic ha portato un rigore alla Juve mentre quello di Robinho ha causato un semplice gesto dell’arbitro che fa segno al brasiliano di alzarsi. Ancora più assurdo mi sembrano le mozioni degli avvocati della juve che sostengono che il giocatore si sia lasciato andare per paura dell’intervento (quindi un tuffo preventivo). Oppure appellandosi alla differenza di trattamento che avviene se un giocatore viene beccato in flagrante piuttosto che dopo la fine della partita con la prova tv. Se il calciatore viene beccato durante la partita il rigore non viene assegnato e il calciatore (almeno secondo regolamento ma a volte non viene seguito) dovrebbe venire ammonito nell’altro caso invece avviene una squalifica. È evidente come siano differenti le due situazioni e come sia più che giusta la squalifica nel secondo caso.
Fabio Profugo – www.calciomercatonews.com
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