Xavier Jacobelli: “Due giornate a Krasic, sentenza giusta, ma sono intollerabili le parole razziste usate contro di lui su Mediaset”

XAVIER JACOBELLI KRASIC / Applicando il regolamento,articolo 19 comma 4 del codice di giustizia sportiva (e forte della prova tv), Giampaolo Tosel ha inflitto due giornate a Milos Krasic per avere simulato il fallo da rigore durante la partita pareggiata dalla Juve con il Bologna. Sentenza giusta che deve servire oggi, domani e sempre contro chiunque simuli, qualunque siano il suo nome e la sua squadra: questo deve essere ben chiaro all’organizzazione del calcio italiano perchè troppe volte, in passato, la prova tv è stata usata con pesanti difformità di giudizio che hanno scatenato polemiche assolutamente evitabili. Ecco perchè, con tutto il rispetto per la strategia societaria, le ripetute prese di posizione pro Krasic assunte da Agnelli, Marotta, Delneri nel caso specifico non hanno ragione di esistere. Che il bianconero sia un grande giocatore e come tale debba essere tutelato, è sacrosanto chiederlo. Che Krasic, a Bologna, abbia sbagliato è altrettanto evidente. Ciò detto, Agnelli ha fatto bene a protestare contro la “violenza mediatica” ai danni del suo giocatore, riferendosi evidentemente all’infelice, inaccettabile e intollerabile chiosa razzista che il moviolista Mediaset ha ritenuto di fare domenica sera: “Credevo che Krasic fosse una persona seria, invece, è solo un serbo”. Parole pesanti come macigni, che hanno innescato reazioni a a catena con il risultato di buttarla in caciara e di sovrapporre la questione disciplinare con quella dei rapporti Mediaset-Juve. Parole che non stanno né in cielo né in terra. Sarebbe stato come se, alla tv serba, a parti invertite avessero detto le stesse cose a proposito del cascatore italiano di turno. Se un altro calcio è possibile, questo è il modo peggiore per non arrivarci mai.

FONTE: club.quotidiano.net/misterx

Mauro Piro – www.calciomercatonews.com




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